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Disastro aereo – Causa probabile: volontà suicida del co-pilota

Secondo le ultime ricostruzioni sulla dinamica del disastro dell'Airbus A320 schiantatosi nell'Alta Provenza, pare che il co-pilota sia rimasto da solo ai comandi negli ultimi minuti prima del disastro. Lo ha dichiarato Brice Robin, procuratore che sta conducendo le indagini. Sembra che il pilota comandante sia uscito per alcuni istanti dalla cabina di pilotaggio e che, tornando ai comandi, abbia trovato la porta blindata chiusa dall'interno. Avrebbe bussato, poi insistito con diversi colpi violenti, ma senza esito. Esistono inoltre prove che il co-pilota sarebbe rimasto vivo fino al momento dello schianto contro il massiccio dei Tre Vescovi, deduzione ricavata dalla registrazione del respiro fino al disastro. Secondo il procuratore Robin quindi, la causa del disastro sarebbe un gesto volontario premeditato: il co-pilota sarebbe stato responsabile della discesa del velivolo in quei fatidici otto minuti, da 38mila piedi fino a 6.000 piedi e quindi al successivo impatto. Il co-pilota si sarebbe chiuso dentro la cabina e avrebbe rifiutato di fare entrare il comandante, ma il motivo di questo gesto, se davvero le cose sono andate in questo modo, rimane assolutamente ignoto. Perché il co-pilota avrebbe voluto suicidarsi, distruggendo l'aereo e trascinando con sè le altre 149 persone a bordo?
Secondo altre rivelazioni, i passeggeri si sarebbero resi conto di quanto stava avvenendo solo pochi istanti prima della fine. Nella registrazione della scatola nera si sentono distintamente le urla poco prima dell'impatto, quindi si esclude un ipotetico malore del co-pilota rimasto ai comandi perché il respiro che si sente nella registrazione è di una persona normale, non affannata, anzi, fin troppo tranquilla.
Secondo quando dichiarato, i due piloti erano di nazionalità tedesca. Il comandante, Patrick S. padre di due figli e con oltre dieci anni di volo, e il co-pilota Andreas Lubitz, 28 anni (FOTO), originario di Montabaur, nella Renania-Palatinato, con 630 ore di volo alle spalle.
La scatola nera ha rivelato le voci dei due piloti poco prima che il comandante uscisse dalla cabina, probabilmente per andare in bagno. Era uno scambio di battute normale e tranquillo. Dopo pochi minuti il comandante ha tentato di rientrare ma è rimasto chiuso fuori senza giustificazioni o risposte dal collega, che non ha aperto la porta ed è rimasto in silenzio, azionando i comandi che regolano la discesa rapida e tacendo anche ai ripetuti richiami della torre di controllo di Marsiglia.
Un probabile tentativo di suicidio, purtroppo riuscito, che apre polemiche sulle condizioni psico-fisiche dei piloti, sottoposti giornalmente a forte stress. Di certo si aprirà una discussione sul fatto che l'aver abolito i controlli periodici sulle condizioni psichiatriche e fisiche dei piloti sia stato un grave errore.

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