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Disastro aereo – Trovato l’involucro della seconda scatola nera. Mistero su otto minuti di volo

Continuano senza tregua le ricerche dei 400 uomini impegnati sul massiccio dei Tre Vescovi, per il recupero dei corpi delle vittime e per localizzare la seconda scatola nera, la più importante, quella che conserva le registrazioni dei dati tecnici di volo, della quale è stato trovato l’involucro ma non ancora la strumentazione interna, mentre quella trovata nella giornata di ieri (FOTO) secondo l’Ufficio d’Inchiesta e Analisi Incidenti Aerei, è molto malridotta ma a quanto pare i dati delle voci registrate nella cabina di pilotaggio sono utilizzabili. I tecnici dovranno comunque svolgere un lavoro difficile per ricavare il file audio e i diversi suoni contenuti nella scheda audio.
“Bisogna procedere in un meticoloso lavoro di ricostruzione e comprensione dei suoni – ha dichiarato Remy Jouty, direttore dell’Ufficio Analisi Tecniche – che certamente richiederà diverse settimane, se non mesi. Di certo al momento è presto per trarre qualsiasi conclusione. Sappiamo comunque che l’ultima comunicazione trasmessa dall’Airbus A320 della Germanwings risale alle 9.30, ed era una comunicazione cosiddetta ‘di routine’. Al momento non mi sento di escludere nessuna ipotesi”. Quest’ultima affermazione riguarderebbe la possibilità di un atto terroristico.
“Non abbiamo alcuna spiegazione sulle cause del disastro – ha continuato Jouty – né possiamo spiegare il perché l’aereo è sceso di quota fino al limite delle montagne, né perché non ha risposto agli appelli del controllo aereo. Quanto alla rotta, nessun dato animalo: il pilota era sulla giusta traiettoria per Francoforte e aveva raggiunto la quota prevista di 38mila piedi. Dopo il messaggio delle 9.30 il velivolo ha cominciato a scendere per i successivi otto minuti fino all’ultimo dato rilevato dai radar che lo localizza a 6.000 piedi. Il centro di controllo lo ha seguito fino a pochi attimi prima dell’impatto”.
Il Flightradar, attrezzatura che traccia le rotte di tutti gli aerei in movimento, identifica l’Airbus A320 Germanwings fra le 10.31 e le 10.32 che scende di quota ma non come se precipitasse. Come se si fosse trattato di una discesa controllata, di circa mille metri al minuto, quasi fosse governato al pilota automatico, fino alle 10.41 quando scompare dal radar. L’impatto al suolo sarebbe avvenuto esattamente alle 10.53. Un fenomeno del genere si spiega principalmente con una perdita di pressurizzazione, ma resta il fatto che, in un caso del genere, i piloti avrebbero immediatamente comunicato con il centro controllo. Il mistero resta sugli otto minuti di assoluto silenzio durante questa discesa. Gli esperti francesi, ex piloti o esperti di aviazione civile e militare, che escludono un attentato con esplosione, non sono altrettanto categorici nell’escludere “una presenza illecita a bordo”, che spiegherebbe non solo la volontaria assenza di contatti da parte dei piloti ma anche la mancata trasmissione del codice d’emergenza 7077 tramite il trasponder.
Fra le vittime dell'A320 sono stati identificati 49 spagnoli e anche un cittadino danese, due colombiani, un olandese e due australiani.

 

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