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I ladri del tempo.

E’ ormai cosa nota e tristemente verificata che vi è sempre chi “timbra” una presenza per un amico assente. I parlamentari “pianisti” e pure spesso veri “concertisti” sono stati immortalati in tutte le salse. Scriverne ancora è del vero tempo perso. Ma i complici degli assenteisti furbi, quelli che timbrano i cartellini di presenza di amici assenti sono veri complici di veri ladri. Non solo di remunerazioni pagate per nulla ma anche di prestazioni, di attività, di lavori non svolti. Rubare il tempo non è solo come rubare un bene qualsiasi, rubare il tempo è molto peggio perché non si può ricomprare, non si può rendere, non si può recuperare: il tempo rubato è tempo perso per sempre. Il tempo perso non si trova più, il tempo che ti hanno rubato nessuno te lo rende. Ed il tempo è il bene più prezioso che abbiamo, non ha prezzo, non ha costo ed anche se non ha peso la sua mancanza ci pesa. E quando poi chi lo paga è lo Stato, il Comune, l’Ospedale, la Posta, insomma un qualsiasi Ente che deve fornire un servizio pubblico, allora il danno del furto è veramente molto maggiore dei soli quattrini pagati inutilmente. E’ un danno che paga tutta la collettività, che anche paghi tu: ricordatelo. E che fine fanno i ladri colti in fragranza di reato ? E tutti i loro complici ? Complici oggi ma, assai probabilmente, loro stessi ladri ed assenti un domani, fruendo di un certo scambio di reciproci favori. Televisioni, giornali, inquirenti, non ne parlano più. Ed i sindacati ? Ed invece sarebbe interessante sapere quali sono stati i provvedimenti presi a carico sia dei ladri che dei loro complici. E poi come è possibile che gli uffici del personale, i capi-reparto, i responsabili dei servizi, non se ne accorgono mai ? Sempre distratti ? Perché entrambi non sono immediatamente licenziati, per direttissima, senza attese di processi, inchieste ed altre amenità del genere, queste davvero vere perdite di tempo ? L’assenteista farlocco ed il suo complice devono lasciare il posto ad altri, e se sono dipendenti pubblici, non devono avere più la possibilità di essere assunti da un qualsiasi altro ente, di partecipare ad alcun concorso per un posto pubblico. Perché non istituire un vero e proprio “libro nero” dei ladri del tempo ? Tutto ormai è sul web, allora perché non indicare, con nome e cognome, i ladri del nostro tempo ? Il tempo è il bene più prezioso che abbiamo, rubarci il tempo significa rubarci un nostro bene inestimabile. Giorgio Comerio www.giorgiocomerio.com

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