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ALGERIA – Nuove relazioni con l’Inghilterra

Algeri ( Algeria ) Il Ministro delle Miniere e delle Infrastrutture, Abdessalem Bouchouareb era a Londra il giorno 9 per incontri con investitori, essenzialmente petroliferi, presenti al forum algerino-britannico. Le principali aziende britanniche del petrolio, BP in testa, sono presenti da molti anni in Algeria. Ora il governo Algerino ha intenzione di sviluppare una serie di nuovi progetti relativi alla generazione di energia rinnovabile, per stare al passo con quanto già in essere nel vicino Marocco. Attualmente il flusso di petrolio prodotto dalle compagnie inglesi porta nelle casse del governo Algerino circa sei miliardi di dollari all’anno. Cifra che pero’ andrà a diminuire visto la costante riduzione del prezzo del petrolio e la sempre maggior produzione del gas di scisto negli USA. L’Algeria cerca anche partners per sviluppare progetti nel settore della sanità, del financing, dell’agricoltura e del turismo. Il primo problema da risolvere è l’eliminazione della necessità di un visto e di tutte le relative pratiche per ottenerlo. Ora si parla di un “visto d’affari” ma, francamente, non risolve un bel nulla.. In realtà è proprio il primo ostacolo che frena i possibili investitori: la mancanza di libertà di un facile movimento, di tariffe aeree libere ed a prezzi ridotti, fanno dirottare gli “esploratori d’affari ” verso il vicino Marocco o la vicina Tunisia. In occasione di questo forum, è stata prevista la formazione di un comitato congiunto ad alto livello per lo sviluppo delle relazioni fra i due paesi e la firma di un accordo bilaterale sulla doppia imposizione a beneficio degli operatori economici. Nel 2013, la Gran Bretagna occupava il 7 ° posto nel commercio con l'Algeria. Le importazioni hanno avuto un valore di circa 1,17 miliardi dollari, e sono consistite principalmente in beni strumentali, prodotti chimici e prodotti alimentari. Lo scorso settembre, il Foreign Office aveva emesso una nota informativa sul Algeria per la business community britannica in cui aveva assicurato che l'Algeria è un paese “politicamente stabile” e dove “business può prosperare.” Note che ora sarebbero da rivedere in considerazione della cagionevole salute di Bouteflika, che il 2 Marzo compie 78 anni, e della esigua capacità democratica della classe politica. Vi sono poi i problemi legati al terrorismo, alla mancanza di sicurezza su molte delle vie di comunicazione, della notevole attività del contrabbando con la Tunisia, la Libia ed il Marocco, e poi l’annoso problema della chiusura delle frontiere con il Marocco, la complessa rigidità del sistema bancario, la diffusa corruzione. Non solo. Alcuni settori non sono affatto liberalizzati ed , infine, sia il sistema giuridico e giudiziario e sia il codice civile che quello del commercio sono decisamente arretrati. Mentre quindi per le grande compagnie petrolifere, comunque presenti da anni in Algeria e che alimentano le casse della banca centrale algerina con miliardi di dollari è tutto relativamente facile e di semplice gestione, per i piccoli investitori l’Algeria resta comunque ancora oggi una nazione difficile, complicata, “chiusa” . Molto più semplice investire nel vicino Marocco oppure in una nuova Tunisia, forse un domani più europea e meno “salafista” . www.giorgiocomerio.com

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