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Tecnologia: Le Armi da fuoco del terzo millennio.

L'utilizzo delle armi da fuoco in occasioni particolarmente difficili, specialmente per le forze dell'ordine, ormai spesso crea più danni di immagine che veri benefici.
Eppure una soluzione tecnica esiste, e potrebbe calmierare una situazione spesso “esplosiva” in nazioni che le armi da fuoco le utilizzano con grande disinvoltura e spesso in modo assolutamente esagerato.
Basta realizzare le armi in modo che siano attivabili solo inserendo un documento di identità. Una carta di identità, un codice fiscale, un tesserino speciale, un “porto d'armi” oppure quant'altro dotato di microchip in grado di abilitarne l'uso. Non é assolutamente difficile ricavare un vano protetto nell'impugnatura di una pistola, nel calcio di una carabina, ove inserire ed alloggiare una tessera magnetica in grado di abilitare l'utilizzo dell'arma. Ma non solo. Sulle nuove armi si può installare un mirino fisso, inamovibile, dotato di micro telecamera e di una memoria in grado di registrare diverse centinaia di immagini nel momento dello sparo.
In questo modo non vi sarebbero più dubbi sulla reale situazione di pericolo, sulle modalità di utilizzo, etc.
Non solo: il sistema sarebbe facilmente verificabile e di facile manutenzione ed ogni manomissione un chiaro indice di colpevolezza, esattamente come l'utilizzo di armi con il numero di serie cancellato.
Ormai la micro elettronica di oggi non solo permette la messa in sicurezza delle armi da fuoco, il controllo del suo utilizzo, il monitoraggio di tutte le condizioni di impiego ma anche, con un piccolo sforzo di tecnologia, la loro rintracciabilità. Giorgio Comerio – www.giorgiocomerio.com

 

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