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Un pugno in faccia ed una gomitata allo stomaco.

Tunisi ( Tunisia ) Una certa sorpresa è stato vedere il reportage sulla vigilessa che si è presa un cazzotto sul naso per aver difeso tre ragazze russe dalle “avances” di un marocchino e di un suo amico. Il tutto a Rimini il 29 Novembre scorso. Marocchino poi subito rimesso in libertà da un giudice ignoto alle cronache, ed ora ancora in Italia con i suoi amici di merende non identificati. Ma non è il primo caso di cronaca. Pochi giorni prima ad Imola stessa musica con il giudice Italo Ghitti che condanna il violento di turno a 5 mesi e 10 giorni. Subito libero ma non su un aereo diretto a casa sua. E via di questo passo. Avvenimenti non degni di cronaca, di approfondimenti in TV, e di quant’altro di solito imperversa sugli schermi televisivi per molto di meno e per molto di più futile. Il tutto molto sorprendente per chi vive in nord africa. Qualche mese addietro il rampollo birichino di un diplomatico Libico accreditato a Tunisi si è messo a discutere vivacemente con un poliziotto. Strattonato, il poliziotto ha perso qualche bottone della sua divisa. Arresto del vivace ragazzotto, caso diplomatico aperto per il mancato processo; immediata espulsione dalla Tunisia. Tutta la stampa e le TV dalla parte dei bottoni del poliziotto ed a richiedere il processo del monello, figlio o non figlio di un diplomatico. Perché ai maleducati bisogna, comunque insegnare le buone maniere. Caso poi piuttosto comune per i ricchi rampolli libici. Un figlio irrequieto del defunto Leader Maximo Libico, pure con consorte incinta e bellicosa, insulta i camerieri arabi e non arabi di un grande hotel svizzero: tutte e due in cella per qualche giorno. Poi interventi a tutti i livelli diplomatici, processo evitato ( certamente con sonante risarcimento danni in petrol-dollari) e la coppia birichina viene rispedita fra le calde sabbie libiche e ben lontane delle nevi svizzere. Espulsione senza sconti e da tutti i cantoni elvetici. Il Leader Maximo se la legherà al dito per molto tempo. Ma non solo. Altro figlio irrequieto del solito leader maximo viene sorpreso nella notte parigina a scorazzare a tutta birra con il suo nuovo bolide. I flic sequestrano il lussuoso giocattolino, mettono in galera il pilota e pure la sua guardia del corpo accorsa a dare le spiegazioni di rito. Intervento diplomatico e rapida espulsione dal suolo francese del novello Ascari del deserto, rimandato a casuccia come persona “non grata” e senza tante cerimonie. Il bolide se lo sarà fatto mandare in valigia diplomatica. Insomma sia gli illustri rampolli che tutti i molto meno illustri extracomunitari qualsiasi, prima o dopo la condanna per questi comportamenti aggressivi, comunque violenti, spocchiosi, presuntuosi, profondamente maleducati ed in ogni caso pure spesso pericolosi, vengono sempre espulsi. Francesi, Svizzeri, Tedeschi, Inglesi li mandano a casa loro rapidamente, magari anche dopo un breve corso di istruzione sui principi dell’educazione europea. Training gratuito e “full immersion” effettuato nelle celle locali da secondini comprensivi. In questi casi, ed in quelli molto più significativi di nasi rotti di vigili, poliziotti e carabinieri, la giustizia Italiana pare invece particolarmente tollerante per un reato che dovrebbe essere, per lo mento, quello di resistenza a pubblico ufficiale: Art. 337 da sei mesi a cinque anni.. E come mai i grandi mezzi di comunicazione poi sono assolutamente “assenti”: mamma RAI per prima ? Insomma oltre ai pugni sul naso pare che i vigili italiani si beccano spesso pure una gomitata nello stomaco supplementare non prevista dalle normative europee e dai parametri di Maastricht. www.giorgiocomerio.com

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