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Tunisia – Il Moloch mascherato.

Tunisi ( Tunisia ) Una rivoluzione senza epurazione è una rivoluzione giunta solo a metà della sua strada, una speranza monca, un mezzo sogno interrotto da un brusco risveglio. E’ il caso del sogno della primavera Tunisina. La gestione del Ministero degli Interni ne è un esempio. Ai tempi del dittatore Ben Ali’ era ben organizzato, con una struttura comunque valida e ben rodata. Informatori ovunque: dai responsabili del partito, presenti già nei piccoli quartieri di periferia, ai taxisti, dai funzionari dei vari uffici pubblici ai semplici benzinai, alle puttane dei grandi alberghi, tutti collaboravano con l’onnipotente ed onnipresente ministero degli interni e con le sue legioni, siano esse in divisa che anonimamente in borghese. Il sistema era corroborato da un attento servizio dedicato all’ascolto di telefonini, telefonate, controllo postale e di quant’altro potesse far circolare informazioni non controllate dal Moloch di Tunisi. Il tutto subordinato ad una totale censura ed un assoluto controllo delle notizie trasmesse in radio ed in televisione oppure stampate su qualsiasi tipo di foglietto di carta: dal grande quotidiano al ciclostilato della parrocchia. L’avvento di Skype e dei vari “social network” fu ostacolato in tutti i modi ma, alla fine, la libera tecnologia ebbe il sopravvento. La schermata “error 404” divenne amichevolmente chiamata “ Ammar 404”. E l’hobby nazionale fu subito quello di by-passare il sistema di blocco ed andare oltre Ammar 404. La struttura del Moloch tunisino si sentiva assolutamente intoccabile: prevaricazioni, atti illegali, abusi di potere erano la norma ed assolutamente tollerati da un sistema giudiziario compiacente ed asservito al potere. Ed infatti il gigantesco sistema occulto alla fin fine crollò come un vero gigante dai piedi di argilla, con la fuga di tutti i funzionari. Era talmente potente e intrufolato in ogni attività lucrativa da non essersi accorto di essere diventato mezzo orbo: in poche settimane, bruciati commissariati ed uffici da una folla inferocita, il Moloch crollava rovinosamente dal suo piedistallo. Il tutto rinasceva pero’ più tardi, come prima ed , in un certo senso anche peggio di prima, dopo un anno circa: l’attività del terrorismo, dei contrabbandieri, dei trafficanti di qualsiasi cosa porti profitto ne ha giustificato la sua riorganizzazione con gli stessi schemi di prima, gli stessi quadri, gli stessi dirigenti. Tutti ora aumentati di grado e di stipendio, di spocchia e di boria. Ma una piccola modifica è avvenuta. Martedì 20 novembre è nata una nuova agenzia di informazioni sotto il controllo del ministero della difesa attualmente diretto da Ghazi Jeribi. L’esercito ha cosi’ formato un suo proprio servizio di informazioni militare, una sua struttura di intelligence in grado di operare in modo assolutamente indipendente da tutte le altre legate al ministero degli interni. Tanto per sganciarsi dalla struttura del ministero degli interni, controllata e facilmente politicizzabile. Insomma i militari, non potendo “epurare” i quadri del ministero degli interni si sono creati la loro struttura parallela. Ma magari la signora epurazione – anche se ormai in ritardo – pare che possa ancora arrivare a bussare alle porte del Ministero degli Interni. E noi vedremo se chi andrà ad aprire magari sarà in divisa. www.giorgiocomerio.com

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