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Algeria – Frontiera con il Marocco : aumentano le aree “sigillate”.

Algeri ( Algeria ) L’esercito Algerino ha iniziato, dall’anno 2013, la realizzazione di una “muraglia” difensiva di 700 Km. Ad oggi sono stati completati i primi 70 chilometri composti da trincee, punti di controllo, elementi in muratura. Da parte del Marocco si sono realizzate undici postazioni avanzate dotate di mezzi moderni per la localizzazione ed il riconoscimento di movimenti sospetti e di attività illegali, nonché di elicotteri da combattimento per interventi più incisivi e decisivi. In realtà il traffico di contrabbando – carburante ed altri beni – è una della maggiori economie di tutta la zona desertica che và dalla Libia al Mali al Marocco, alla Tunisia. E’ un traffico ben organizzato, del tutto “semi legalizzato” e che, secondo analisi strategiche, finanzia il terrorismo. Sono infatti i gruppi armati più estremisti che utilizzano le strutture logistiche dei contrabbandieri per ricevere armi, munizioni, viveri, personale, medicinali, garantendo alle organizzazioni contrabbandiere la loro protezione ed una sostanziale impunità dovuta alla loro infiltrazione in tutte le strutture di controllo. In effetti il contrabbando di carburante, con i suoi “punti vendita” disseminati in bella vista sul territorio, non può che avvenire con l’accordo e la “licenza commerciale ” da parte delle autorità doganali. In Tunisia la rete di distribuzione del carburante illegale è nota e ben funzionante con l’evidente accordo delle Dogane Tunisine. Dogane Tunisine sempre più solerti negli atti vessatori verso i piccoli commercianti, nel commettere piccole e grandi angherie, nell’applicare arcaiche regolamentazioni inutilmente punitive nei riguardi degli stranieri , ma sempre più “distratte” nel fermare il grande contrabbando. E la stessa situazione si presenta sia in Algeria che in Marocco ove è evidente una sottostante economia di “corruttela” che è attiva in ogni settore della pubblica amministrazione e che ormai prospera alla luce del sole. In realtà in tutte queste amministrazioni – sostanzialmente profondamente corrotte – serpeggia la sensazione dell’inizio della loro fine, della loro sostanziale precarietà. E quindi funzionari ed agenti di ogni rango e grado cercano solo di “incassare” il massimo dei benefici di posizione, il massimo dei “piccoli doni” offerti gentilmente od estorti con il ricatto, solo per garantirsi una tranquilla vecchiaia, un contributo alla misera pensione, prima delle ben previste epurazioni. Epurazioni che ormai sono alle porte. www.giorgiocomerio.com

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