Ragusa – Nel Ragusano non ha fine il dramma della disperazione delle aste giudiziarie. A Pedalino, frazione di Comiso (Ragusa), i coniugi Pina e Paolo Iacono stamattina si sono murati in casa e si sono legati a bobole di gas per opporsi allo sfratto notificato oggi all'ufficiale giudiziario. Dovrebbero lasciare l'abitazione all'acquirente, che l'ha comprata all'asta per 30.000 euro. Si tratta di una villetta di 150 metri quadri con giardino. Nel pomeriggio di ieri un artigiano sigillato con cemento e mattoni il portone d'ingresso della casa della coppia, rimasta all'interno. I signori Iacono avevano offerto di ricomprare la loro villetta per lo stesso importo a cui e' stato giudicato, ma le trattative tra le parti, condotte con la mediazione del prefetto di Ragusa, Annunziato Varde', finora non hanno dato esito positivo. “Siamo in contatto con l'ufficio di Gabinetto del prefetto -dice Marcello Guastella, del Movimento degli agricoltori, che solidarizza con i coniugi sfrattata e partecipa alle trattative- ma fino alle 11 di oggi non abbiamo avuto riposte concrete per evitare questo ennesimo sfratto nei confronti di una famiglia disperata”.