Bruxelles – La Commissione Ue ritiene che “gli accordi in materia di prezzi di trasferimento” conclusi tra
Lussemburgo e Fiat Finance and Trade (FFT) non rispettino il principio della libera concorrenza”, abbiano dato a FFT un “vantaggio fiscale ripetuto ogni anno, e concesso in modo selettivo”: e' quanto scrive l'antitrust Ue nella lettera pubblicata oggi con cui chiarisce le ragioni dell'inchiesta aperta a giugno scorso.
Per la Commissione, inoltre, la misura “non e' in linea con il mercato interno”.
Bruxelles indaga su quegli accordi che fissano, “prima che avvengano transazioni tra imprese associate, una serie di criteri (ad esempio il metodo di calcolo) per la determinazione dei prezzi di trasferimento applicati a tali operazioni per un certo periodo”.
I prezzi di trasferimento sono quelli “applicati per transazioni commerciali tra le diverse parti di uno stesso gruppo societario” e “contribuiscono ad aumentare i profitti di una società controllata e ridurre benefici di un'altra filiale a fini fiscali e quindi contribuiscono a determinare la base imponibile di queste due entita'”, scrive la Commissione.
Dal momento che le multinazionali, come FFT, pagano tasse in base alle aliquote decise da ogni Stato, hanno un interesse a spostare i loro ricavi nel Paese che ha regimi più favorevoli, spiega la Commissione.
“Questo potrebbe essere ottenuto ad esempio esagerando il prezzo dei prodotti venduti da una controllata basata su un territorio che applica una imposizione più bassa a un'altra filiale basata su un territorio che ne applica una elevata”, si legge nella lettera, in modo che i ricavi ottenuti dalla prima siano tassati a condizioni più favorevoli.