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“Not in my Name”.

Bella la frase delle manifestazioni.. Ma cosa significa poi “not in my name ?” Ovvero “no” nel nome di chi poi ? Di chi poi non sgozza quelli che non la pensano come te, di quelli che per caso passano dalle tue parti e che vengono rapiti e sgozzati, quelli che per sventura loro entrano in un negozio dove qualcuno vuole convertirti al suo islam con il coltellaccio piantato nella gola ? E il nome quale è poi, il tuo ? Quello dei tuoi genitori, quello dei tuoi amici che poi, alla fin fine, non sai mai bene cosa caspita fanno ? Quello dei tuoi fratelli, delle tue sorelle? Non sarebbe meglio la frase “ not in the name of God” , ovvero “ No nel nome di Dio” ? E visto che lo ha già detto il Papa Francesco, tanto per attualizzare meglio il concetto, magari sarebbe più realistica la dizione “ not in the name of Allah”. Già, visto che ormai il rito dello sgozzamento non lo usano più tanto fare i cattolici quanto ben altri. Ma, alla fin fine, “not in my name” non è veramente il sottile pensiero di Ponzio Pilato? In Francia ci sono quasi sei milioni di mussulmani ed un paio di milioni di algerini. E di questi per lo meno un trecentomila della regione di Tizi Ouzou. E si conoscono tutti, perché si sposano fra famiglie della stessa regione, perché sono uniti da solidi legami di sangue, da lontane parentele, da battaglie combattute assieme per la liberazione. E nelle varie cittadine di Azazga, Bouzguen, Akbou, Tizi Ouzou e dintorni tutti si conoscono, da sempre, tutti conoscono e pietre, ed alberi, e sentieri, e fonti, e pascoli, da intere generazioni. Tutti sanno i nomi ed i cognomi degli assassini. E se non li sanno li possono sapere. E nelle moschee di Londra, di Parigi , di Madrid , di Roma e di tutti i villaggi europei tutti sanno chi parte per la guerra santa e chi tornerà, il mese prossimo, dalla guerra santa. E se non lo sanno lo possono sapere, secondo il principio del “ e non poteva non sapere”, un principio così in uso nelle aule dei tribunali Italiani. Ed allora non sarebbe ora di far saltare fuori i nomi, di farli conoscere, di ripulire il popolo del “not in my name” da tutti quelli che invece innalzano le bandiere “ yes, in the name of Allah” . Perché è pure ora che la si smetta di lavarsi le mani, perché il  “non è nel mio nome” non è più un gran buon sapone. Perché se forse è vero che non è nel tuo di nome, stai certo che lo è di qualche altro che tu ben conosci. E tu lo sai. Giorgio Comerio www.giorgiocomerio.com

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