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Libia : Boe anti-intrusione per fermare l’emigrazione clandestina.

Tripoli ( Libia) Una tecnologia già sviluppata nel lontano 1985 da un gruppo di ingegneri italiani, pare che venga rimessa in attività per la protezione delle coste libiche. Le trattative, in corso da qualche mese, ora hanno avuto un ritardo dovuto alle note vicende relative alla sicurezza, ma dovrebbero riprendere con la nomina dei nuovi ministri, nomina attesa per fine Agosto. In effetti le boe già previste per la protezione delle acque egiziane nel lontano 1985 potranno essere di nuovo impiegate per controllare il traffico marittimo fra le sponde dell’africa del nord e quelle dell’Europa del sud. I nuovi modelli, denominati “MARA”, sono in realtà delle mini-piattaforme. La denominazione attuale è quella di “Marine Advanced Radar Buoy”. Tutta la parte elettronica e di comunicazione sarà realizzate in USA , a New York, mentre la parte metallica potrà essere realizzata nelle aree più vicine alle zone di installazione. In questo caso direttamente in Libia. Le nuove piattaforme di acquisizione dati utilizzano le più moderne tecnologie per la localizzazione di piccole imbarcazioni anche a grande distanza. Sono in grado di localizzare un piccolo gommone fino a circa 40 Km di distanza dalla boa stessa. La piattaforma è anche equipaggiata con sensori meteo-marini. I dati acquisiti sono trasmessi attraverso la rete satellitare e possono essere ricevuti in qualsiasi parte del mondo. Una della particolarità di queste speciali boe, vere e proprie mini-piattaforme , è la loro possibilità di essere ormeggiate anche su fondali molto profondi. Infatti, con una tecnologia speciale già collaudata negli anni ’80, questa piattaforma di sorveglianza si è potuta ormeggiare su un fondale di oltre 1500 m mediante un sistema di ancoraggio elastico ed a peso praticamente nullo. Il sistema di ancoraggio elastico era stato collaudato, in Atlantico, già negli anni '80, fino a quota di ben – 4000 metri. www.giorgiocomerio.com

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