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78 stelline piccole piccole.

Tunisi (Tunisia) Grande importanza nel Magreb per il trattato di libero scambio fra USA ed Europa ( e viceversa ) che avrà echi significativi in tutto il nord africa. Trattato di scarso interesse per la stampa Italiana, occupatissima nell’aggiornarci sulla mini-politica nostrana. E pochi ne vedono lo sviluppo futuro, tranne agguerriti gruppi francesi che pongono l’accento sulle conseguenze alimentari. E’ vero che in USA le dimensioni medie di una attività agricola, di una “farm” è di 150 ettari, contro i soli 16 ettari circa di una azienda agricola europea, è vero che in USA , a parte tutto cio’ che non è dichiaratamente velenoso, piu’ o meno è commestibile, è vero che, in realtà, le differenze di punti di vista fra europa ed USA sono , in sostanza, etiche, ma è anche vero che i due mercati hanno una effettiva enorme potenzialità proprio nel settore agro-alimentare. Non è poi cosi’ difficile trovare delle soluzioni tecniche e politiche ai dubbi Francesi ed alle perplessità di agricoltori ed allevatori Europei. Gli ispettori ed i certificatori Europei potranno sempre visitare, ispezionare e certificare alcune aziende ed alcuni prodotti USA conferendo un marchio “USCE” ovvero quello di prodotto realizzato in USA in conformità alle normative tecniche ed etiche europee. Perché no ? Gli Europei avranno quindi sulla loro tavola prodotti USA di qualità elevata, senza OGM, realizzati con le stesse procedure etiche europee.

Gli altri, semplicemente, non potranno essere importati.

E d’altra parte gli ispettori ed i certificatori Statunitensi potranno sempre visitare, ispezionare e certificare alcune aziende europee ed alcuni prodotti Europei conferendo un bel marchio “CEUS”, ovvero quello di un prodotto realizzato in Europa in conformità alle normative tecniche ed etiche USA. Perché no ? Gli Statunitensi avranno quindi sulla loro tavolo prodotti Europei di qualità scadente, con tanti OGM, realizzati con le volubili procedure etiche Statunitensi. Ricchi di ormoni, steroidi e di quant’altro comunque commestibile. In ogni caso non velenosi, comunque a basso prezzo. E poi, come dichiarato dal Ministro dell’Agricoltura USA, sarà il mercato, i consumatori, a decidere. Anche perché, spendendo qualche cosa di piu’, potranno anche avere il prodotto DOC Europeo realizzato con gli standard Europei, standard più restrittivi e che garantiscono una qualità tecnica ed etica “diversa”. Dopotutto la strada del “buon gusto” non si percorre in pochi secoli. Ma il trattato di libero scambio non si ferma ai prodotti alimentari, quelli che stanno dando la maggior risonanza mediatica. Il trattato è molto piu’ ampio. Comprende prodotti di ogni genere: dalle automobili al vestiario, dalla chimica di base alla farmaceutica. Insomma un’unione veramente poderosa e che potrà dare all’Europa solo modo di esportare in USA prodotti di nicchia ed ad alta tecnologia e di grande contenuto intellettuale, mentre per gli USA sarà, alla fin fine, l’aggiunta di altre 28 stelline sulla bandiera. Perché i 28 Stati che compongono l’Europa delle 45 Nazioni, non hanno la coesione linguistica, culturale, gestionale, politica, finanziaria, burocratica, dei 50 Stati e del Distretto federale che compongono gli USA. E non riusciranno di certo ad averla in questo secolo. Insomma, alla fin fine, è più probabile un’aggiunta di 28 stelline alle 50 della bandiera USA che quella di 50 stelline USA alle 12 della bandiera europea. Giorgio Comerio www.giorgiocomerio.com

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