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Il Grillo indignato e la lingua di Einstein.

Tunisi (Tunisia). Vista la trasmissione con Bruno Vespa, alla fin fine ci si pone una domanda. Perché piace ? La prima impressione è perché sulla stampa, in televisione, tutti cercano di non farlo proprio piacere. Foto di smorfie, occhi sbarrati, aria truce: il tutto aumenta visibilità, interesse. E televisioni e giornali dimostrano, agli indignati, quello che non hanno mai avuto: una minimale etica decenza. Come quando Berlusconi, vent’anni fa, era dipinto come “l’eco-mostro” da abbattere. Attaccato giornalmente con tonnellate di articoli di fondo e collane intere di libri scritti da dotti autori e fini politologi. Vinse immediatamente. Perché l’esercito degli “indignati” si immedesima con chi si indigna ed, ai politici, ai giornalisti, fa le boccacce, tira fuori la lingua. Come la lingua di Einstein. Un successo planetario. In Spagna, ma anche a New York, gli indignati non sono riusciti a lanciare un leader, una figura carismatica, uno Zorro qualsiasi, un polo di attrazione, un vero partito politico. Alla fine della giornata tutti, bene o male, dovevano andare a lavorare. Quanto meno per pagare la bolletta della luce. In Italia si’. Ed il leader si chiama Beppe Grillo. Non solo. In Italia il Movimento 5 stelle è pure riuscito, appunto coinvolgendo gli “indignati” nostrani, ad evitare pericolose escalation di forconi e bastoni oppure d’essere attaccato da modernissimi carri-armati “trattorati” , pure fatti in casa. Non solo. Ha dimostrato che si puo’ far politica senza attingere, a piene mani, nelle tasche di tutti i cittadini sempre più indignati dagli stipendi stratosferici, dalle liquidazioni astrali, dai rimborsi spese di mutandine e di spaghetti al caviale. Insomma, finalmente, forse, gli italiani tireranno fuori la lingua. Giorgio Comerio www.giorgiocomerio.com

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