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TUNISIA e MAROCCO : venti di crisi, mentre New York sorride..

Rabat ( Marocco ) – Tunisi ( Tunisia ) I dati relativi alla disoccupazione, agli investimenti ed all’economia del primo trimestre 2014 sono in negativo se paragonati al primo trimestre dell’anno scorso, il 2013. Che poi, a sua volta, era in negativo rispetto all’anno precedente. Sia a seguito della profonda crisi dei classici partners europei, Italia e Francia e Spagna, sia a seguito delle mancate esportazione verso gli USA, anch’essi comunque con una economia in stagnazione, il nord africa non sorretto dalle esportazioni di petrolio e di gas, è in crisi. La Tunisia ha un tasso di disoccupazione sempre più elevato nonostante le massicce assunzioni “politiche” messe in atto dal Governo subito dopo la rivoluzione. Assunzioni che hanno gonfiato le spese di gestione corrente senza un reale beneficio al sistema burocratico che è rimasto pressoché con le stesse regolamentazioni del periodo precedente la rivoluzione. Tant’è che anche le domande di agevolazioni per nuovi investimenti sono diminuite, in particolare nel settore dei servizi che ha visto una regressione di oltre l’80% su una regressione globale di circa il 20%. Non si hanno dati sulle chiusure di aziende offf-shore e neppure sui trasferimenti dalla Tunisia ad altre Nazioni o sui “rientri” delle attività nelle loro nazioni di origine. Ma un elemento per una valutazione della situazione è dato dalla ridotta autonomia di valuta pregiata della Banca Centrale Tunisina. Autonomia stimata, la scorsa settimana, a soli nove giorni. Ora aumentata a seguito di una iniezione liquidità di circa 250 milioni di dollari appena avuta dalla Banca Centrale Algerina. Per questo motivo la Tunisia, assai probabilmente, metterà in atto dei controlli e/o restrizioni sui movimenti di valuta. E’ quanto ci si aspetta possa accadere. In Marocco nel primo trimestre 2014 si sono persi oltre 45.000 posti i lavoro, nonostante gli sforzi per incentivare gli investitori. Anche in questo caso uno degli elementi di freno allo sviluppo è comunque il sistema burocratico che non riesce a essere alla pari con quelli europei che invece, nonostante tutto, si vanno ammodernando e dinamicizzando. Faccio notare che, giusto qualche settimana fa, il Governtore dello stato di New York, Cuomo, ha lanciato il programma di incentivi destinato agli investitori che vanno a creare nuovi posti di lavoro. Il programma Cuomo prevede zero imposte di ogni genere e tipo, incluse quelle sulla compra-vendita di immobili, per dieci anni a favore di chi investe. In pratica, oggi come oggi, le agevolazioni disponibili nello stato di New York sono maggiori di quelle offerte dal Marocco e dalla Tunisia. Con una burocrazia moderna alle spalle ed un sistema finanziario di supporto che non ha paragani con altri al mondo. Il solo stato di New York ha un fatturato, stimato, di ben oltre 54.000 dollari per abitante contro i circa 9.600 dollari della Tunisia e i 5.200 del Marocco. New York è la seconda economia mondiale, dopo Tokyo, ed ha fatturato, nel solo 2011, 1,28 trilioni di dollari. Ovvero 1,28 bilioni di milioni di dollari, ovvero un fatturato che, in numeri naturali, si scrive: $ 1 280 000 000 000 000 000. L’economia della Tunisia e del Marocco, messe assieme, non bastano ! Giorgio Comerio www.giorgiocomerio.com

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