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Busta sospetta all'indirizzo di Grasso: scatta l'indagine

Palermo – La procura di Palermo ha aperto un'indagine sull'episodio piuttosto increscioso avvenuto nel centro meccanografico delle Poste. Una busta gialla con un oggetto di metallo, della polvere sospetta e una lettera di minacce era indirizzata all’abitazione palerminata del presidente del Senato Pietro Grasso. Il plico è stato intercettato dagli addetti al metal detector delle poste che hanno immediatamente allertato le forze di polizia.
La busta è stata quindi presa in consegna dagli artificieri della polizia che su disposizione della magistratura l’hanno aperta. All’interno è stato trovato una capsula in vetro, che in un primo momento si pensava potesse essere un proiettile, con dentro della polvere sospetta e un oggetto di metallo che ha fatto scattare l’allarme. ''Ma non si tratta di un proiettile – spiega il Procuratore di Palermo Francesco Messine – ci stanno lavorando per tentare di capire di che tipo di oggetto si tratti''. Si teme che il plico sia un avvertimento all’indirizzo di Grasso, in un momento in cui si fanno sempre più frequenti le intimidazioni e i messaggi trasversali rivolti ai magistrati. Ed è per questa ragione che non viene esclusa nessuna pista, compresa quella mafiosa. Grasso, fra l’altro, oltre a essere stato fino a poco tempo fa procuratore nazionale antimafia, è stato per anni a capo della procura di Palermo e durante il maxiprocesso era giudice a latere. Proprio la sua partecipazione al maxiprocesso gli era costata una “condanna a morte” che Cosa nostra aveva deciso nei suoi confronti per “vendetta”.

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