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Lombardia – il Consiglio approva due odg su autonomia regionale

Milano – Ormai da qualche tempo diversi esponenti del centrodestra e in modo particolare della Lega Nord sostengono la necessità di poter concedere maggiore autonomia alla Lombardia concedendole uno statuto sepciale come già accade per altre regioni e in attesa di arrivare a un vero e proprio referendum già oggi il Consiglio Regionale è arrivato a un momento importante. 
Il Consiglio Regionale, infatti, ha approvato due ordini del giorno relativi al dibattito sviluppatosi ieri sulle riforme costituzionali e sospeso per mancanza del numero legate. 
L’odg 244, approvato con 47 voti favorevoli, ricordando come il Pil della Lombardia rappresenti il 21% di quello italiano e che nel 2012 il residuo fiscale ha superato i 50 miliardi di euro, impegna il Presidente della Giunta “a sostenere, presso la Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome e in ogni sede opportuna, sul disegno di legge costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri, l’istanza del riconoscimento dello status di Regione a Statuto speciale per la Lombardia”. L’ordine del giorno impegna, infine, il Presidente del Consiglio regionale a “sostenere, presso la Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome e in ogni sede ritenuta opportuna” la medesima istanza e “a sollecitare in via preliminare la Commissione di Revisione dello Statuto di Autonomia di Regione Lombardia allo scopo di adeguare tempestivamente lo Statuto alle forme e alle prerogative di autonomia politica e amministrativa connesse allo status di Regione a Statuto speciale”. 
Con l’odg 247, approvato con 40 voti favorevoli, invece, si chiede alla Giunta di “adottare tutti gli atti idonei affinché i cittadini lombardi si possano esprime in merito ad una Lombardia autonoma, in un contesto statuale nel quale venga riconosciuta l’autonomia speciale e parità di diritti e doveri ad accorpamenti di Regioni a Statuto speciale”. 
Il PD, che ha ritirato l’odg 246 su ulteriori funzioni delegate o attribuite alla Regione, non ha partecipato il voto considerando concluso col la sessione di mercoledì il dibattito sulle riforme costituzionali. Per analoghe ragioni hanno abbandonato l’Aula anche il Patto civico e il Movimento 5 Stelle, quest’ultimo contestando anche le modalità di votazione degli odg. 

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