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Addio a Gerardo D'Ambrosio, giudice simbolo di 'Mani pulite'

Milano – Si è spento ieri all'età di 83 anni Gerardo D'Ambrosio, procuratore capo di Milano e giudice simbolo di un'epoca entrata nella storia come 'Mani pulite'. D'Ambrosio, che negli anni '90 era stato sottoposto a un trapianto di cuore, si trovava ricoverato da qualche giorno a causa di una insufficienza respiratoria che gli è stata poi fatale. 
A dare la notizia della scomparsa del giudice è stato un comunicato firmato da Edmondo Bruti Liberati in cui si sottolinea che “i gudici lo ricordano con un immenso rimpianto per le straordinarie qualità professionali e umane”. Nella nota si legge anche che “i magistrati si uniscono al dolore dei famigliari per la scomparsa di D'Ambrosio e ne ricordano con immenso rimpianto le straordinarie qualità professionai e umane”
Importante è stato anche il ricordo di D'Ambrosio che ha voluto lasciare il sindaco di Milano Pisapia: “E' con grande tristezza che ho appreso la notizia della morte di Gerardo D'Ambrosio, un amico, un grande uomo e uno dei simboli della Magistratura italiana. Un uomo cui la vita aveva concesso una seconda chance e che aveva saputo sfruttarla a beneficio della collettività. Gerardo D'Ambrosio per decenni è stato un punto di riferimento della Magistratura operando sempre con professionalità e senso di giustizia. Il suo impegno è stato decisivo in inchieste che hanno segnato la storia recente di Milano, una competenza che lo ha portato anche a guidare la Procura della Repubblica della nostra città. D'Ambrosio ha poi continuato a servire le Istituzioni con una esperienza parlamentare che lo ha sempre visto impegnato a difesa della Costituzione e della Giustizia. Ho avuto il privilegio di conoscere D'ambrosio e di esserne amico, per questo so bene quanto mancherà alla sua famiglia e ai suoi amici a cui esprimo le mie condoglianze e quelle di tutta la città”.  

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