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Le Lunghe orecchie della Legge

Tunisi (Tunisia) . Il primo giorno di primavera dell’anno 2014, il 21 Marzo, ecco che su “le Figaro” compare una significativa intervista a Nicolas Sarkozy. E’ sorpreso e rammaricato di sapere che tutte le sue conversazioni telefoniche, degli ultimi otto mesi, a quanto pare, erano registrate ed ascoltate proprio da quei magistrati che lo stanno indagando. E che quindi sapevano bene cosa raccontava al suo avvocato, cosa il suo avvocato diceva a lui nei riguardi delle inchieste in corso, e pure quindi tutta la sua linea difensiva. Non solo. Già che c’erano avevano un’idea della sua vita privata, e di tutti quelli che parlavano con lui ne avevano una completa conoscenza. Magari poi, artatamente, un pochettino subdolamente, qualche magistrato faceva “sfuggire” a qualche giornalista qualche dettaglio che, una volta pubblicato, avrebbe innescato altre telefonate, altri commenti. Tanto per vedere che effetto faceva. Un giochino tutto italiano che si chiama “fuga di notizie”. Il bello è che Sarkozy si sorprende che tutta l’attività di spionaggio non sia mai stata, a quanto pare, autorizzata da nessuno. Ma che brutta sorpresa.. Probabilmente non è l’unico indagato che in Francia viene ascoltato per mesi, senza saperlo. Ma, non chiamandosi Nicolas, “le Figaro” non lo prende in considerazione. Sarkozy è ancora fortunato che non abbiano messo microfoni e telecamere “ambientali” in salotto, in sala da pranzo, in camera da letto, nel suo studio privato e magari anche nella toilette. I Francesi si stupiscono e si rammaricano, gli italiani invece si sorprendono della sorpresa, del tutto sorprendente, degli amici francesi. In Italia l’ascolto illegale non è mai stata una sorpresa per nessuno.

Da anni lo sport piu’ in voga nelle Procure della Repubblica è quello di origliare i bisbigli altrui, i sussurri telefonici, gli ammiccamenti dei carcerati, le parole dette in dialetto da decifrare con l’aiuto di esperti in linguistica. In Italia è una delle attività piu’ normalmente accettata che permette ingenti guadagni a tutte le compagnie telefoniche. Anzi, allungare ancora di più le già lunghe orecchie della Legge potrebbe essere un sistema per creare nuovi posti di lavoro e nuovi guadagni alle compagnie telefoniche ed ai provider di Internet. Già perché, per primi, bisogna “auscultare” ben bene tutti coloro che poi hanno un vero potere sui cittadini-contribuenti; tutti coloro ai quali viene richiesto un’esempio di correttezza, un’esempio di comportamento etico, una condotta cristallina. Quindi giudici di ogni genere e grado, avvocati e pubblici ministeri vanno ascoltati con attenzione, e con grande amorevolezza anche le loro compagnie ed i loro compagni di vita , ed i loro figlioletti magari scapestrati, e le amanti o gli amanti anche occasionali. Non si sa mai che non possano influire nella correttezza dei loro adempimenti istituzionali. Quindi carabinieri, poliziotti e finanzieri e militari, vanno ascoltati con attenzione, e con grande amorevolezza anche le loro compagnie ed i loro compagni di vita, ed i loro figlioletti magari scapestrati, e le amanti o gli amanti anche occasionali. Non si sa mai che non possano influire nella correttezza dei loro adempimenti istituzionali, nel loro comportamento etico, nella loro moralità. Quindi deputati, senatori e funzionari ministeriali e dirigenti statali, vanno ascoltati con attenzione, e con grande amorevolezza anche le loro compagnie ed i loro compagni di vita, ed i loro figlioletti magari scapestrati, e le amanti o gli amanti anche occasionali. Non si sa mai che non possano influire nella correttezza dei loro adempimenti istituzionali, nella loro vita politica e sociale, nell’adempimento dei molti doveri richiesti dalla Nazione ai suoi rappresentanti. Quindi giornalisti, editori informatici, e funzionari delle grandi televisioni e dirigenti delle grandi radio, vanno ascoltati con attenzione, con grande amorevolezza e anche le loro compagnie ed i loro compagni di vita, ed i loro figlioletti magari scapestrati, e le amanti o gli amanti anche occasionali. Non si sa mai che non possano influire nella correttezza dei loro adempimenti pubblici, nella correttezza etica delle loro azioni, nella redazione dei loro reportages, delle loro inchieste, nella realizzazione delle loro trasmissioni televisive e radiofoniche. Trasmissioni che sono sempre improntate ad un grande equilibrio, al senso della misura, ad un grande rispetto per tutte le parti in causa, sempre con un eccelso senso dell’etica e della morale. Insomma fra giudici ed avvocati, carabinieri e poliziotti, deputati e dirigenti, funzionari e giornalisti, una milionata di persone sarebbero da controllare con grande attenzione, delicatezza e discrezione. Se poi ci si aggiungono i parenti stretti e meno stretti, i figli e le nuore ed i generi, alla fin fine si potrebbe raggiungere il formidabile numero di un paio di milioni di persone, importanti e di potere, da seguire con amorevole attenzione. Anche per difenderli meglio da subdole tentazioni, dai nemici di partito, dai colleghi invidiosi, dai possibili corruttori, dalle richieste di raccomandazioni, di favori, e di quant’altro. Tentazioni e richieste e innocenti contatti che poi tanto possono danneggiare la reputazione e l’integrità di queste categorie di onesti servitori dello Stato e delle istituzioni e dell’ onesta informazione. Per la loro protezione e per quella dell’intera società Italiana un assiduo e totale controllo sarebbe assolutamente essenziale. Nulla di male se un pezzetto della loro vita privata viene sacrificata per l’interesse supremo della Nazione. Un passo avanti verso la trasparenza e l’onestà puo’ ben essere sopportato. Il che poi permetterebbe la creazione di un altro milione di posti di ascolto, un lavoro tranquillo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, socialmente utile e tecnicamente impegnativo. Impegnativo anche perché vanno lette e controllate le email, i messaggi telefonici, i twitters, le comunicazioni con facebook, skype, e tutto il resto di contorno, incluse lettere, cartoline e pizzini. Tanto per completezza, affinché nulla sfugga al lungo orecchio della Legge. E cosi’ magari, alla fin fine, finalmente, potremmo vivere in un assordante silenzio. Giorgio Comerio www.giorgiocomerio.com

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