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“Colpo Grosso” all’ INPS.

Tunisi ( Tunisia) Sempre un grande parlare di pensioni e di pensionati. Ma quando si andrà poi in pensione ? Ma ci saranno i quattrini per la nostra ? Oppure saranno finiti gli ultimi euro ? La pensione si calcola in base ai salari percepiti oppure ai contributi veramente ed effettivamente versati ? Con anni “di omaggio gratis ” oppure no ? E di anni “regalati” ce ne sono per intere ere geologiche… E poi, anche contando solo i contributo versati, ci mettono un tetto massimo oppure la pensione ci è comunque pagata in base a quanto abbiamo già dato del nostro stipendio, senza nessun limite ? E poi sulla pensione poi si pagano, ancora una volta, della ignobili tasse sul già tartassato pensionato ? Tutto questo gran parlare sembra molto solo un “falso problema” , insomma il muro di fumo che nasconde il ‘ colpo grosso.” Già perché abbiamo dimenticato un bel po’ di puntini sulle “i”. Ed ora mettiamoli, allora, qualche puntino, su queste “i”. Iniziamo dalle i piccole, quelle “i” piccine piccine delle quali nessuno se ne accorge, e poi arriviamo alla grade”I”, al grande puntino.. quello del “colpo grosso”. Primo puntino. Tanti, tantissimi stranieri hanno lavorato in Italia, in regola, versando una bella fetta del loro sacrosanto stipendio. Poi sono rientrati a casa loro, lontani dall’ Italia, insomma se ne sono andati prima dei quindici anni di contributi, prima dell’età minima. Che fine hanno fatto i loro soldini ? Possiamo dire tranquillamente.. voracemente fagocitati dallo Stato ? Secondo puntino. Tanti, tantissimi Italiani hanno lavorato in Italia, in regola, versando una bella fetta del loro sacrosanto stipendio. Poi sono emigrati, se ne sono andati all’estero. Si sono anche iscritti all’AIRE e votano pure. Insomma se ne sono andati prima dei quindici anni di contributi, prima dell’età minima. Che fine hanno fatto i loro soldini ? Possiamo dire tranquillamente.. spariti fra le zanne, nelle fauci dello Stato ? Terzo puntino. Tanti, tantissimi Italiani e stranieri hanno lavorato in Italia, in regola, versando una bella fetta del loro sacrosanto stipendio. Poi non li hanno piu’ versati. Per centomila motivi. Magari perché semplicemente senza più un lavoro, un quattrino, sommersi dai debiti. Insomma non hanno i quindici anni di contributi. Che fine hanno fatto i loro soldini ? Possiamo dire tranquillamente.. arraffati con destrezza dalle loro tasche ? Quarto puntino. La “pensione ai superstiti” che l’ INPS riconosce, anche ai figli minori, in percentuali più o meno importanti, è sempre comunque un modo come un altro per pagare gli interessi maturati sul capitale . Un pagamento è vero effettuato per un periodo maggiore, oltre la data del decesso del titolare, ma nulla di più. Perché gli eredi non ricevono, in “eredità” il capitale versato da chi è passato a miglio vita ? Sarebbe un modo carino per far passare una vita migliore a chi è rimasto a vivere in quella peggiore. Dopo questi prime riflessioni sui questi quattro argomenti, arriviamo al cuore del problema, arriviamo al “colpo grosso”. Tanti tantissimi, direi poi alla fin fine proprio tutti noi , alla fine, dopo aver versato un bel gruzzolo di lire prima ed euro dopo, semplicemente passiamo a miglior vita. Chi prima, chi dopo, ma insomma proprio tutti, ultra centenari inclusi. Che fine fanno i loro/nostri quattrini, il loro/nostro capitale ? La pensione é, dopo tutto, il pagare gli interessi, ma il capitale, il gruzzolone, a chi resta ? Agli eredi ? Manco per niente.. La “pensione ai superstiti” non è ancora che il pagamento dei soli interessi maturati dal capitale versato o comunque “accumulato” – per i fortunati – senza aver versato nessun contributo. Vantaggi consistenti conseguiti da molti onorevoli, da i lavoratori delle produzioni “ a rischio” oppure dai lavoratori impiegati in lavori “usuranti”, oppure da chi ha avuto conteggiati anni di studio, carriere militari e quant’altro senza aver mai versato un contributo. Regalie di Governi attenti piu’ ai voti che alle casse dell’INPS , regalie ed omaggi ormai “diritti acquisiti” dei fortunati vincitori di lotterie passate, di anni di “buono gratuito ” . Migliaia di anni che sommati alla fine fanno intere ere geologiche da pagare a chi nulla ha mai dato. Ere geologiche, anni di contributi mai versati, di contributi che vengono erogati prelevandoli dai soldini di chi se ne è andato dall’Italia, di chi non ha mai raggiunto i quindi anni di contributi, di chi è morto prima, di chi non ha lasciato eredi. Per pagate i privilegi di fortunati vincitori del Lotto contributivo si sono arraffti i quattrini di chi hanno, loro stessi, tagliato fuori.. dal sistema. Possiamo dire quindi che i capitali sono, alla fin fine, tranquillamente.. assorbiti dalle casse dello Stato ? Ma forse proprio cosi’. Ebbene si’. Ecco che quindi il vero “ colpo grosso” , ovvero il capitale versato, anno dopo anno, viene ereditato dallo Stato.. Perché mai ? E’ per caso suo ? Lo aveva imprestato ? Lo aveva regalato ? Lo aveva magari dato in utilizzo gratuito ? Non pare proprio. Ma non sarebbe onesto, etico, corretto, dare ad ognuno la possibilità di riavere il suo capitale, quello che ha dato allo Stato e che gli è stato trattenuto mese per mese, quando lavorava? E poi sarà lui a gestirselo come meglio crede . Chi vuole se ne andrà magari in un paese caldo, esotico, a vivere con poca spesa in riva al mare, magari altri compreranno l’appartamentino per il figlio, il nipote, altri ancora magari se lo “bruceranno “ in investimenti sbagliati, oppure li impiegheranno in attività remunerative ed innovative. Insomma ognuno ne farà cio’ che vuole e come meglio crede. Sono quattrini suoi e non dell’INPS. E molti potrebbero essere i nuovi investitori in grado di generare nuova ricchezza e nuovo benessere, e nuove opportunità per i giovani. I capitali non restano investiti in mattoni, immobili con reddito spesso ridicolo, spesso dati in uso semi gratuito ad amici, parenti ed ai politici di turno.. Vogliamo fare in modo che in ogni modo una minima assicurazione malattie sia operativa: niente di male. Diamo l’opportunità, di assicurarsi ancora una volta, con chi si vuole, per coprire le future spese mediche. Ma nulla piu’. Insomma il capitale accumulato versando i contributi prelevati dalla busta paga, quelli veramente pagati e non quelli regalati, deve essere reso ed essere subito disponibile per chi lo ha guadagnato con il suo lavoro, a prescindere da quanti anni abbia di contribuzione. Anche se ha versato un solo anno di contributi qui danari sono suoi e non di altri. Perché mai non gli vengono restituiti ? Lo Stato deve iniziare a togliere le mani dalle tasche dei cittadini.. E quindi, il grande puntino della grande “I” , quello del “colpo grosso” è uno solo: il capitale versato che alla fine comunque non viene restituito. Il capitale forzosamente prelevato, grande o piccolo che sia, prelevato per tanto o poco tempo, deve essere sempre disponibile, in ogni momento restituibile, con gli interessi maturati e non erogati, al suo legittimo proprietario. Riaverlo è un semplice diritto, e nulla più. Giorgio Comerio www.giorgiocomerio.com

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