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Giornata della Memoria 2014: il discorso 'arrabbiato' di Napolitano

Roma – “Lasciate innanzitutto che io sbarazzi subito il campo dalla miserabile provocazione che è stata appena tentata contro tutti noi”. Ha esordito così, con parole risolute e perentorie, cariche di rabbia e forza, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante il suo tradizionale discorso in occasione della celebrazione della Giornata della Memoria al Quirinale.
Il giorno dedicato al ricordo delle vittime dell'Olocausto ricorre infatti proprio oggi, 27 gennaio, dove ad Auschwitz cade il 69° anniversario della liberazione del campo di sterminio. 
A Roma invece si sono tenute le commemorazioni con il Capo dello Stato e il Presidente della cAmera dei Deputati Laura Boldrini.
Lasciate innanzitutto – ha detto Napolitano all'inizio del suo discorso – che io sbarazzi subito il campo dalla miserabile provocazione che è stata appena tentata contro tutti noi. Gli autori, che spero possano essere rapidamente individuati, di un insulto assimilabile solo alla stessa ripugnante materia usata in quei pacchi – ha aggiunto il presidente della Repubblica riferendosi alla testa di maiale recapitata alla sinagoga – non hanno nulla a che vedere con la Roma e i romani che per sentimento umano e civile, consapevolezza democratica, educazione e cultura, sono fraternamente accanto agli uomini e donne di origine e religione ebraica, stringendosi ad essi in un abbraccio di solidarietà – ha concluso Napolitano – e in un impegno di lotta rigorosa contro ogni forma di antisemitismo“.

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