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Giornalisti – Un “Libro Nero” in Tunisia

Tunisi (Tunisia) – Giornalisti Tunisini sotto mira dal Presidente Marzouki. L’uffico di informazione della Presidenza della Repubblica ha pubblicato “Libro nero del sistema di propaganda sotto Ben Alì”. Un libro di 354 pagine, in violazione delle regole fondamentali dei diritti umani e della giustizia. Un libro con più di 500 nomi di persone accusate, senza possibilità di difesa, di collaborazionismo mediatico, o menzionate come fiancheggiatori . Alcuni nomi “illustri” sono stati rimossi, altri sono stati inseriti consapevolmente. Sembra che con questa pubblicazione il Presidente, Moncef Marzouki, abbia inteso “falsificare” la storia per sua vendetta personale. Nella prefazione, gli autori anonimi del libro, affermano di non avere avuto accesso a tutti i files conservati dalla Presidenza e che alcuni di essi sono stati distrutti . Il fatto che il “libro nero” si basi su archivi parziali – secondo i suoi stessi autori – e quindi non certo utilizzabili lo rende ancora piu’ vago e una vera “macchina del fango” contro la stampa tunisina. I fatti citati nel libro sono reali, ma la loro interpretazione, la loro selezione e la “contestualizzazione” è stata attuata solo per screditare completamente gli interessati. Ovviamente in questo libro Moncef Marzouki , il Presidente, è sempre una vittima . Nel suo caso non vengono citati gli articoli scritti dallo stesso Marzouki in ammirazione dell’ex dittatore Ben Ali . In tutto il mondo , anche nelle grandi democrazie, lo Stato sovvenziona la stampa, per ragioni a volte molto chiare e qualche volta meno, non parliamo poi dei regimi dittatoriali o di quelli gestiti da “clan”. Ma nessuno si era mai immaginato di leggere un “libro nero” redatto dalla stessa Presidenza della Repubblica. Nel “libro nero” non mancano i corrispondenti di giornali arabi mescolati con TV5 , France Television e Nouvel Observateur . Questa pubblicazione ha gettato benzina su un fuoco già acceso: il presidente Marzouki, che ha una carica “provvisoria” e “transitoria” rischia di dover lasciare il suo incarico quanto prima. Difficilmente il giornalismo tunisino gli perdonerà questa pubblicazione..  Nel frattempo già oggi un gruppo di avvocati ha denunciato il Presidente per aver diffuso notizie di Stato senza le necessarie autorizzazioni e senza aver seguito le dovute proicedure.  L'attingere informazoni dall'archivo di Stato é soggetto a precise procedure.  Inoltre, per molti argomenti, la diffusione dei contenuti di rapporti o di documenti può avvenire solo dopo un congruo numero di anni.  E' una procedura standard a protezione delle persone e per evitare l'innescarsi di vendette a catena. Chissà se, come l'Araba Fenice, la stampa tunisina sarà in grado di rinascere dalla sue stesse ceneri.
Nel frattempo si preannunciano altri “libri neri”.  Quello sui polizziotti corrotti e collusi e, di immediata ritorsione, quella dei poliziotti sui politici allegri spendaccioni..  Insomma la rivoluzione si evolve in libreria.  Una nuova collana editoriale ? Il “libro nero” fresco di giornata.. Giorgio Comerio www.giorgio.comerio.com

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