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Tunisia – Alberghi e grandi progetti

Tunisia – 74 albergi hanno chiuso i battenti a causa della crisi generale del turismo. Crisi dovuta sia alla situazione finanziariamente drammatica di Italia e Francia, sia all’ottima concorrenza di Spagna e Croazia, sia all’immagine negativa della stessa Tunisia in tema di sicurezza generale.
Anche la realizzazzione di mega-progetti legati al turismo è ferma. Il piccolo porto di Gammarth, il cui progetto é stato modificato e “vandalizzato” in corso d’opera non é ancora operativo. E pare che le autorità competenti abbiano l’intenzione di “rivedere” gli accordi sottoscritti dal precedente governo. Il mega porto di Biserta, CAP 3000, é fermo per un serie di motivi finanziari ed inerenti alle autorizzazioni precedentemente concesse, edad altri fatti collaterali. Il ” main contractor », la società italiana VIP ha avuto gravissime ripercussioni che l’hanno portata al fallimento. Il mega progetto « cancellato » già da anni era quello promosso dal gruppo SAMA DUBAI vittima della prima crisi finanziaria del golfo. La « città del terzo millennio » comprendeva porto, campi da golf, palazzoni. E' rimasta una spianata vuota. «Sport City» altro progetto mega-sportivo alle porte di Tunsi, con opportuna distruzione di pineta, non é mai iniziato. I pini marittimi si sono salvati e ringraziano ancora.
« Financial Harbour » , polo finanziario « off-shore esentasse » non ha mai messo un mattone su un’altro, salvo che per un modesto cippo inaugurale con relativa targa in marmo. Il tutto distrutto nei primi giorni della rivoluzione di Gennaio. I promotori si lamentano che nessuna impresa partecipa alla gara per timore che le attrezzature edili vengano danneggiate. In realtà il timore é che i lavori non vengano pagati. E le somme richieste a garanzia ormai sono giudicate esorbitanti. Quindi, se proprio vogliano realizzare il porto, le ville, il campo da golf, maestranze e macchine edili se le dovranno pagare da soli.. Ma la verità é che tutti questi promotori finanziari hanno varato mega-progetti con una minima disponibilità finanziaria sperando di finanziare il restante delle opere con le pre-vedite effettuate sulla carta e sul progetto stesso in corso d’opera.
Ovviamente altri progetti pubblicizzati sulla carta stampata sono rimasti in immagini computerizzate, in studi architettnici, geologici, metereologici. Non hanno mai dato lavoro ad una squadra di muratori, ai marinai di una draga, agli autisti di una pala meccanica. L’attività si é fermata a quella della carta, della realizzazione dei moduli, della stampa dei cataloghi.. Insomma lavoro d’ufficio e di tipografia.
Errore strategico dati i tempi, e tragico per le loro finanze. Ormai nessuno compra piu’ nulla in Tunisia, anche date la difficoltà generali poste agli stranieri. A prezzi piu’ interessanti si compre in Grecia ed in Spagna, in zona euro e con garanzie legali molto piu’ serie. E in Tunisia l’offerta di immobili é aumentata anche per le partenze di molti stranieri verso altri lidi anche se , i prezzi, sono ancora mediamente superiori a quelli di alcune nazioni europee che si affacciano sul Mediterraneo. Ma anche progetti ormai « consolidati » come Lac Sud e Lac Nord – sistemazione delle sponde del lago artificiale a Nord di Tunisi, soffrono per la mancanza di investitori, anche su attività minimali. Nessuno é piu’ particolarmente interessato ad investire in aree « super moderne » ma ormai in declino. Troppi uffici, troppi ristornatini, troppi negozi, e troppe strade relativamente strette, troppi pochi posti-auto comodi. Una pianificazione urbanistica che non ha avuto la capacità di attirare residenti ma solo pendolari legati alle otto ore di lavoro. E con la condanna ad essere una zona « astemia » , poiché la vendita di alcool é proibita, una patina di triste sobrietà avvolge i bianchi e moderni quartierini Giorgio Comerio www.giorgio.comerio.com

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