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Berlusconi anticipa ai 'giovani falchi' la sfiducia a Letta

Roma – Ai 'giovani falchi' del Pdl Silvio Berlusconi ripete il ragionamento che va facendo da giorni. E' forte la sua volontà, spiega, di portare l'intero Pdl nella nuova Forza Italia. Ma continua a ritenere intollerabile la richiesta di restare al governo con quella sinistra che lavora al suo assassinio politico.
L'ex premier, nonostante la delicatezza di queste ore per le sorti del suo partito, non si nega l'incontro con il gruppo di giovani chiamati a raccolta da Daniela Santanchè che si presentano elegantissimi nella nuova sede di San Lorenzo in Lucina. A loro non nasconde di essere preoccupato e addolorato, anche se prova a sdrammatizzare con barzellette e battute. Ma anche dietro le battute si celano messaggi politici, come quando afferma che la legge di stabilità qualcuno ironizzando la chiama 'legge di stabilità del governo'. Come a ricordare che si tratta di un passaggio cruciale per la vita dell'esecutivo. Berlusconi si sofferma poi sul voto sulla sua decadenza, torna a lamentare la violazione delle regole, ma soprattutto definisce “incredibile” che il Pd “chieda ai nostri ministri e senatori di continuare a collaborare al governo, quando loro si rendono responsabili dell'omicidio politico del leader del Pdl”.
Nel rispondere alla domanda di un giovane è poi ancora più diretto: “Non credo” che i ministri possano ancora stare al governo con costoro. Ma i cinque ministri Pdl, è la stoccata del Cav, “amano fare i ministri, 'diversamente'”. E' comprensibile l'attaccamento al posto, sottolinea l'ex premier. E spiega che anche molti dei senatori pronti a votare la fiducia al governo, lo fanno perché temono di non essere ricandidati a quella carica “nobiliare”.

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