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Meeting Cl Rimini 2013 – Letta: ora cambiare Porcellum

Rimini – Cambiare la legge elettorale al più presto: questa l'urgenza sottolineata dal premier Enrico Letta nel corso del meeting di Rimini. Durante l'annuale incontro di Comunione e Liberazione, il presidente del consiglio ha inoltre affermato che ''gli italiani puniranno tutti quelli che anteporranno i loro interessi a quello comune che e' quello dell'uscita dalla crisi''. E ha anche avvertito: ''Nessuno interrompa questo percorso di speranza che abbiamo cominciato per uscire dalla crisi''.
''Non possiamo dire – ha aggiunto Letta in un altro passaggio del suo intervento – che a febbraio non è successo nulla, è successo un terremoto che ha riguardato tutte forze politiche e ha cambiato il modo di essere dei cittadini italiani. Quella è stata l'ultima richiesta alla politica di cambiare e noi non possiamo essere sordi''. Per Letta l'Italia ''è il paese dei guelfi e ghibellini, del tutti contro tutti'' ma ''l'identità solida non ha paura dell'incontro: si e' convincenti se si ha una visione credibile se si realizzano le cose, non si è convincenti se il consenso si usa solo per evitare che arrivi il nemico. E' modo di far politica che non mi appartiene''. In tema di politica economica il premier ha avvertito che le ''tasse dovranno scendere nel modo giusto” e che ''l'uscita dalla crisi e' a portata di mano. E' possibile a seconda di cosa facciamo. Se guardiamo al futuro usciremo dalla crisi. Una crisi che e' stata ed e' terribile''. Dal Meeting di Rimini, Letta ha poi invitato ''l'Europa a creare lavoro accanto al rigore nei conti perchè nessuno di noi vuole fare debito. Vorrebbe dire scaricarlo sui figli. Nessuno lo farebbe a casa: perchè farlo come nazione?”.
“Tutto cio' che faremo lo faremo senza fare nuovi debiti'', ha chiarito il premier che ha poi detto: ''Il 2014 può essere l'anno del nuovo inizio per l'Europa, sarà cruciale in primo luogo perche' si voterà: se l'Europa non dà risposte o dà quelle sbagliate rischia di essere il parlamento più antieuropeo. Se viceversa faremo bene abbiamo le condizioni per un nuovo inizio europeo''. E quindi ha ammonito: ''Per un nuovo inizio c'è bisogno che si rimetta la finanza al proprio posto, la crisi è nata perchè la finanza e' uscita dal proprio ruolo ed e' diventata al centro di tutto. Dobbiamo fare la lotta ai paradisi fiscali''.
Nel suo intervento ha affermato: ''Noi dobbiamo rilanciare la politica alta, non ci sono grandi scelte se non c'è la politica e noi non abbiamo avuto esempi di buona politica ma tanti di mala politica. Ma non ce la facciamo senza politica: dobbiamo essere esigenti, richiedere trasparenza, costi ridotti, responsabilità e ricambio ma serve la politica alta''. Quindi in chiusura: ''Da mio nonno agronomo ho tratto l'insegnamento che gli italiani fanno le cose belle che durano. Siamo forti per questo motivo e per questo nessuno ci può battere e se vogliamo possiamo farcela. 'Non lasceremo soli i giovani: lavoreremo e faremo di tutto perché riescano ad avere opportunità. Quelle opportunità che altri giovani in altre parti d'Europa hanno già oggi''. Ha detto visitando una mostra sull'Europa. ''Grazie a un'Europa e a un'Italia migliore – ha concluso Letta – daremo ai giovani questa opportunità''.
 

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