Ambiente – Lo scioglimento dei ghiacci del Polo sud ha subito un aumento pari a 10 volte durante l'estate nel corso dell'ultimo millennio. Un periodo certamente molto ampio ma che ha visto un'improvvisa accelerazione soprattutto a partire dalla metà del 1900.
Questo il quadro del clima antartico che emerge da uno studio pubblicato sulla rivista nature Geoscience e basato su due ricerche: una della British Antarctic survey e dell'Università di Canberra e una seconda dall'università di Seattle.
Entrambi gli studi hanno evidenziato come soprattutto il Polo Sud sia vittima dell'aumento di temperatura, influendo così sullo scioglimento dei ghiacci: “Anche piccoli cambiamenti di temperatura – spiega uno degli autori, Nerilie Abram – possono far aumentare notevolmente la fusione dei ghiacci nelle zone in cui le temperature estive sono vicine a 0 gradi, come nella Penisola Antartica. Questo ha importanti implicazioni per l'instabilità del ghiaccio e di conseguenza del livello degli oceani in un clima più caldo“.
“Abbiamo scoperto – conclude Abram – che le condizioni più fredde della Penisola Antartica e il minimo scioglimento dei ghiacci in estate si sono verificati 600 anni fa. A quel tempo le temperature erano di circa 1,6 gradi più basse rispetto a quelle registrate alla fine del ventesimo secolo e la quantità di neve annuale caduta che si è fusa e nuovamente ghiacciata è stata circa lo 0,5%. Oggi la neve che cade e si scioglie ogni anno ha raggiunto il 5%, aumentando di dieci volte“.