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Dimissioni del Papa – Monti oggi dal Santo Padre, Berlusconi non c'è

Roma – La notizia delle dimissioni di Ratzinger è un ciclone capace di spazzare via tutto. Ma a questo punto a temere è soprattutto Silvio Berlusconi, lanciato in una difficilissima rimonta contro il tempo. Impegnato ovunque e allo spasimo per dare una scossa ai suoi elettori delusi del 2008, per rimotivarli al voto con proposte shock, battute e battutacce, Mussolini e l'Imu. Ora più nulla. “Il gesto del Papa un evento di tale portata – ammette Paolo Bonaiuti – che oscura la campagna elettorale. Ma è impossibile fare calcoli meschini di convenienza, dobbiamo tutti cedere il passo”. A giovarsene in parte sarà anche Mario Monti, il campione dello stile felpato. Oltretutto oggi il premier potrà contare sul palcoscenico istituzionale offerto dalla cerimonia per l'anniversario dei Patti lateranensi. Dove Berlusconi non sarà presente, visti gli attuali rapporti di freddezza con Oltretevere e l'imbarazzo che il leader del Pdl suscita in Vaticano. “Questo evento epocale dell'abbandono volontario del Pontefice – riflette Mario Sechi, spin doctor di Monti e candidato di Scelta Civica – oggettivamente cristallizza la situazione. È uno shock maggiore di tutti i possibili shock promessi da Berlusconi. E soprattutto congela le urla, impone ai leader di parlare più sottovoce”. Chiaro che ad esserne penalizzati saranno i candidati estremi. Grillo anzitutto, ma anche il Cavaliere.

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