ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Costa Concordia – Un ritardo che preannuncia clamorosi fallimenti

Isola del Giglio – Pubblichiamo una considerazione giunta alla Redazione di “Edizioni Oggi”, che fa seguito alla lettera del Ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, inviata ai responsabili del progetto e del controllo del recupero della Costa Concordia, conoscendo lo stato delle lavorazioni e delle prefabbricazioni dei manufatti necessari al recupero. In base allo stato della situazione, possono essere fatte le seguenti considerazioni: la scellerata scelta tecnica, più volte criticata da molti e ufficialmente, di posizionare delle piattaforme sommerse sul lato a mare della nave, richiedeva numerose perforazioni di grosso diametro per inserire i pali di fondazione. Dato che il materiale roccioso è per sua natura particolarmente resistente, e lo si sapeva, i perforatori hanno trovato notevoli difficoltà nell’avanzamento. La roccia ha procurato più volte la rottura degli utensili di perforazione.
I perforatori hanno proceduto, come d’uso ma senza pensare alle estreme cautele che in questo caso dovevano essere osservate, ad effettuare piccole perforazioni e fare brillare delle cariche esplosive. Questa metodologia non doveva essere eseguita, e il risultato è stato devastante. Lavori immediatamente sospesi e la nave, probabilmente per ulteriori collassi localizzati sulla fiancata appoggiata al crinale e già squarciata, con la prua in ulteriore abbassamento di circa 1,5 metri, secondo quanto rilevato dall’Università di Firenze.
L’Osservatorio, a detta del ministro Clini (davvero molto attento a seguire e controllare i lavori…) è inesistente in quanto non ha mai criticato le scelte tecniche, da più parti oggetto di commenti fondamentali sulla riuscita dell’operazione. Più volte si sono sentite richieste di fare controllare il progetto dal Consiglio Superiore LLPP, unico organo super partes di interesse nazionale. La presidenza Sargentini ha sempre e malamente focalizzato l’attenzione sulle tematiche ambientali permettendo poi la perforazione sommersa con le conseguenze ora accadute. Per non pensre all’ecosistema dopo le esplosioni…
I ritardi nelle prefabbricazioni sono ben oltre quello previsto dal Ministro ma sulla questione vi è un’omertà preoccupante. Comportamento omertoso del Ministro, della Protezione Civile e dell’Osservatorio probabilmente anzi certamente per non fare la figura degli sprovveduti davanti alla comunità internazionale. Sia il Ministro che la Protezione Civile non possono dire di non avere avuto commenti in opposizione alla scelta del consorzio Titan-Micoperi…
Intanto l’Ammiraglio Tortora, grande sponsor non disinteressato del progetto Titan-Micoperi, è stato messo in disparte per non fare ulteriori danni.
La protezione civile intanto, per cercare di recuperare sui disastri in corso cosa ha fatto? In primo luogo, ha convocato altri concorrenti alla gara per il recupero alla LOC (consulenti di Costa per la scelta del progetto) di Londra non per girare l’appalto (perchè sarebbe una debacle d’immagine immensa e mostrerebbe quanto LOC sia stata supina alla volontà di Costa Crociere di assegnare il lavoro alla connazionale Titan) ma per avere ingegneria da operatori seri ed abituati a concludere con successo i lavori assegnati. Successivamente ha deciso di dirottare tutte le successive scelte tecniche al Consiglio Superiore LLPP. Questa pare una scelta tardiva perchè a questo punto occorre mettere delle pezze su attività concettualmente sbagliate.
In definitiva il Commissario Gabrielli ( mal consigliato, con la frenesia di assegnare i lavori e più volte oggetto di segnalazioni critiche sul progetto scelto anche con interrogazioni parlamentari tecnicamente dettagliate ) non può fare altro che rammaricarsi delle sua azioni e provvedere al più presto a ricominciare da zero con un altro operatore. Pare impossibile infatti che un’altra Impresa riprenda le operazioni in corso correndo il rischio di peggiorare ulteriormente la situazione.
Lo Stato non può dire di non essere stato avvertito del passo falso che stava facendo ma, come sempre e mai come in questo caso, abbiamo subito le scelte scellerate della combriccola CARNIVAL – TITAN, sempre e comunque fratelli di sangue. Infine è biasimabile che solo ora lo Stato italiano chieda un cronoprogramma.
L'unicità dell'operazione rende in effetti difficilmente stimabili con certezza i tempi e questi andrebbero recepiti con elasticità. Il cronoprogramma era comunque richiesto in fase di gara e quindi vincolante. Si ricordi l’oggetto della gara ed il limite massimo prima dell’estate 2013.
Non avere la certezza dei tempi o comunque verificare che già ora, nella prima fase di preparazione, si stanno dilatando enormemente è l'ennesima dimostrazione che quanto richiesto e approntato per la gara era solo una farsa.
Ultimo ma non meno importante la sceneggiata sul porto di destino. Tranne Palermo nessun porto Italiano è pronto a ricevere un relitto di queste dimensioni e con questa immersione tantomeno Piombino.
Se si volesse effettivamente approntare quanto necessario in una banchina portuale bisognerebbe che questa destinazione fosse decisa immediatamente. A parole il ministro Clini dice che i permessi arriverebbero in un baleno, ma di fatto così non sarà. Non crede neppure lui in quello che dice.
E’ in definitiva particolarmente stupida e quindi condannabile la posizione dello Stato che non si decide a mettere i Dirigenti, Consiglieri e conniventi davanti alle loro responsabilità.
Craxi a Sigonella era riuscito a resuscitare l’orgoglio italiano. Adesso “Gabrielli & C” dimostrano la più bieca sudditanza agli USA.
E’ casa nostra ed abbiamo il diritto ed il dovere di fare mettere tutto in ordine da chi lo sa fare!

 

Facebook