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Costa Concordia o “Concordia Connection”? – Parte 2a

Parte 2a
 – …La Conferenza dei Servizi decideva l’assegnazione del progetto di recupero, pur non chiarendo le fasi progettuali che, come elencato nella precedente parte dell’inchiesta, fanno seguito a sorprendenti lacune: 16) Totale assenza di informazioni sull’ecosistema che impedisce di stimare l’entità di impatto del cantiere sugli ecosistemi marini né di definire interventi di compensazione adeguati; 17) Nessuna analisi sulla propagazione del rumore in ambiente marino in relazione al fatto che il piano ricade all’interno del “Santuario dei Mammiferi Marini”; 18) Nessuna analisi sulla componente vibrazioni in ambiente marino in relazione al fatto che il piano ricade all’interno del “Santuario dei Mammiferi Marini”; 19) Nessuna considerazione da parte di Costa Crociere sugli eventuali rischi di diffusione di specie infestanti; 20) In contraddizione con quanto sempre sostenuto relativamente alla caratterizzazione della componente suolo e sottosuolo, non vengono evidenziate la presenza di condizioni di instabilità a tergo della falesia costiera né condizioni di pericolosità di altra natura (idraulica, etc..); 21) Totale assenza di valutazioni dettagliate sugli impatti attesi nelle varie fasi di lavorazione con particolare riferimento alla durata di alcune operazioni considerate più rumorose; 22) Costa Crociere non avrebbe previsto di effettuare alcuno studio o analisi dell’intensità potenziale delle vibrazioni sul relitto; 23) Relativamente alle interferenze del Piano sulla salute pubblica, Costa Crociere presenta valutazioni generiche e incongruenti; 24) Mancanza di attente considerazioni sulle eventuali conseguenze negative derivanti dal possibile insuccesso delle operazioni, in particolare la frantumazione in tronconi del relitto e il suo totale o parziale affondamento; 25) Indicazioni sorprendentemente generiche sulla metodologia dell’Analisi Rischi Ambientali; 26) Indicazioni generali o di carattere esclusivamente preliminare, nel Piano di Emergenza; 27) Piano di Monitoraggio Ambientale con insufficienti informazioni e dettagli; 28) Indicazioni generiche e con caratteristiche preliminari per quanto riguarda le operazioni di bonifica dell’area di cantiere e nessuna sulle attività di ripristino ambientale; 29) La documentazione trasmessa da Costa Crociere risulterebbe non esaustivamente sviluppata e pertanto non consentirebbe di esprimere valutazioni in merito all’entità dei possibili impatti per ciascuna componente ambientale e valutazioni sugli impatti complessivi; 30) mancanza di elementi che consentano di quantificare i danni derivanti da un eventuale esito finale negativo delle operazioni di rimozione.
Vi è inoltre da considerare che diversi organismi d’informazione da più parti hanno sollevato dubbi sul progetto di recupero, che lasciano intravedere scenari peggiori di quelli ipotizzati da chi sostiene che il progetto Titan-Micoperi sia semplicemente troppo impattante. A ciò occorre aggiungere che il 9 giugno 2012, l’a.d. di Costa Crociere dichiarava apertamente che “la rimozione costituisce un'impresa che presenta possibili imprevisti”
Per come riportato nel Verbale della Conferenza decisoria, il consorzio non presentò alcuna documentazione ambientale in sede di gara. Risulterebbe poi che il London Off-shore Consultant avrebbe confrontato, studiato, deciso e scelto il vincitore senza avvalersi del Comitato Scientifico nominato dal Dipartimento della Protezione Civile. Durante la procedura di gara, a Londra, sono state convocate dai tecnici del London Off-shore Consultant le imprese per audizioni e chiarimenti, ma mai alcun componente di tale Comitato se non dopo la scelta di Titan.
I partecipanti sono stati convocati solo ed esclusivamente presso la LOC di Londra senza incontrare alcun Comitato Scientifico a Trieste e alcun Comitato Scientifico Governativo.
Non sembrerebbe quindi opportuno che, per comprensibili ragioni di urgenza, possa essere stata completamente delegata a tecnici estranei all’Amministrazione statale sia la scelta tecnica più adeguata per procedere alle operazioni di rimozione che la determinazione delle migliori cautele ambientali?
Inoltre nell’OPCM 4023 del 15 maggio 2012 all’art.1 si dichiara: “Sono approvate le operazioni di cui al progetto di massima di rimozione e recupero della nave da crociera Costa Concordia, proposto da Costa Crociere, con le determinazioni assunte dalla Conferenza dei Servizi del 15 maggio 2012”.
Il Dipartimento di Protezione Civile considera “progetto di massima” approvato un progetto che in sede di gara doveva essere “progetto definitivo”.
A tutto ciò occorre aggiungere, quale ulteriore elemento che denota la poca trasparenza dell'operazione, che alla gara bandita è stata invitata la società Titan Salvage e non l’A.T.I. (associazione temporanea di imprese) formata da Titan Salvage e Micoperi. Non si comprende, inoltre, per quale ragione si debba consentire all'impresa prequalificata singolarmente – ossia la Titan Salvage – la costituzione di un raggruppamento temporaneo con un'impresa come la Nuova Micoperi (che non fa parte dell’ISU (International Salvage Union) associazione mondiale alla quale sono iscritte le Società specializzate nel Salvage e invitate dal LOC di Londra, tenuto conto dell’evidenza circa il fatto che l'interesse pubblico è maggiormente tutelato se alla costituzione di un'ATI con l'impresa invitata individualmente prendano parte imprese già sottoposte al vaglio della pre-qualificazione, i cui requisiti generali, siano già stati esaminati.
Durante la conferenza istruttoria del 14-05-2012 è stato criticato pesantemente ogni aspetto del progetto considerandolo incompleto, carente e soprattutto insoddisfacente nei riguardi delle risposte alle osservazioni puntuali dei rappresentanti Ministeriali.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha perseverato, trascurando tutte le critiche e le osservazioni esposte, approvando il progetto tramite la Conferenza decisoria includendo osservazioni e disposizioni operative che possono essere considerate “marginali” rispetto alle carenze evidenziate nella Conferenza istruttoria. Carenze evidenziate senza alcun riguardo verso quanto approvato da Costa Crociere, avvallato dall’Ammiraglio Tortora e quindi dal DPC senza l’ausilio del Comitato Tecnico Scientifico predisposto specificatamente per questo.
E’ infatti risolutivo esaminare come la commissione istruttoria abbia demolito sia il progetto Titan, non corrispondente al bando di gara, ma soprattutto la documentazione e le risposte fornite da Costa Crociere a seguito dell’incomprensibile approvazione da parte dell’Amministrazione per mano di un solo tecnico appositamente incaricato dal D.P.C. stravolgendo quanto disposto precedentemente e disattendendo le aspettative delle altre Amministrazioni per il confronto tecnico di una terna di imprese prescelte (come peraltro il Presidente della Regione Toscana, Rossi, aveva espresso alla stampa).
Per far crollare ogni dubbio è utile sapere che…
SEGUE…

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