Isola del Giglio (Grosseto) – Tre membri dell'equipaggio della Costa Concordia citano in giudizio la societa' armatrici per un risarcimento danni da 3 milioni di euro.
A comunicarlo gli avvocati delle parti. A scendere in campo sono Carmelo Onorini, maitre di bordo, lo chef Leonardo Colombo ed il tecnico di macchina, Raffaele Monteleone. I tre sono tutti originari di Pizzo Calabro ed erano a bordo della nave che lo scorso 13 gennaio si è incagliata, ribaltandosi su un fianco, sulla costa dell'isola del Giglio.
I tre hanno navigato per oltre 40 anni e riferiscono di essere ormai terrorizzati dopo l'incidente.
Avrebbero accettato un indennizzo da 10mila euro che sarebbe stato pagato da Costa Crociere a tutti i dipendenti scampati all'incidente ma considerandolo un “anticipo spese urgenti” rispetto ad un risarcimento danni di ben altra entità e che dovrà ora essere determinato da un giudice.
Nell'avviare le cause per risarcimento danni, gli avvocati hanno anche avanzato alcune perplessità su quanto avvenuto a bordo della nave quella tragica notte e negli uffici della Capitaneria di Porto che non avrebbe visto la nave assumere una rotta che portava in collisione con la scogliera.
I legali chiedono se “tra le cause del naufragio possano esserci ragioni strumentali: perche' la Capitaneria di Porto di Livorno non ha visto la Concordia andare contro gli scogli e non l'ha fermata? Perche' il comandante Schettino non ha avuto alcun allerta dai sonar di bordo?”