Roma – Spesso il computer è stato un po' “demonizzato”, specie nei più giovani, con l'accusa di addormentare il cervello e letteralmente alienare gli utenti. In effetti in qualche caso è stato così: basta ricordare il caso limite del ragazzo di Taiwan morto nei mesi scorsi dopo una sessione di 3 giorni no-stop al pc, per giocare a un videogame online. 
Secondo una ricerca del Centro per la Salute e l'invecchiamento della University of Western Australia, il computer sarebbe invece in grado di far diminuire il rischio di demenza senile fino al 40%: lo studio ha coivolto 5000 uomini di età compresa tra i 65 e gli 85 anni. 
“Con l'aumento dell'aspettativa di vita a livello mondiale il numero di persone in situazione di declino cognitivo e demenza aumenterà a 50 milioni entro il 2025 – spiega Almeida, il team leader della ricerca -. Ma se i nostri risultati sono corretti, l'aumento del numero di casi di demenza nei prossimi 40 anni non sarà così drammatico come attualmente previsto”.