Dopo la conferma del rinvio a giudizio per Paolo Gabriele, ex Aiutante di Camera del papa e accusato di essere “il corvo” che ha sottratto numerosi documenti riservati dalle stanze pontificie, e dell'ulteriore rinvio a giudizio del tecnico informatico Claudio Sciarpelletti, impiegato presso la Segreteria di Stato vaticana, le indagini proseguono nella ricerca dei complici che avrebbero favorito la diffusione di segreti riservati del territorio pontificio.
Le ricerche si sono estese oltre i confini del piccolo stato vaticano e alcune indiscrezioni parlano di diversi complici italiani che avrebbero favorito le attività del “corvo”. Si parla di almeno 25 nomi al momento sottoposti ad approfinditi controlli e verifiche. Nomi di persone che avrebbero aiutato Paolo Gabriele a sottrarre documenti riservati. Nel corso dell'inchiesta sono state interrogate 13 persone individuate come testimoni, la cui identità rimane segreta.
Dopo l'arresto, avvenuto lo scorso 23 maggio, Paolo Gabriele si è dichiarato reo confesso e aveva assicurato di aver agito da solo e di essere l'unico responsabile per avere consegnato la documentazione rubata dall'appartamento di Benedetto XVI al giornalista Gianluigi Nuzzi, autore del libro “Sua Santità”.
L'inizio del processo a Gabriele e Sciarpelletti è fissato al 20 settembre.