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6 agosto 1945 – La bomba atomica su Hiroshima

Domani, 6 agosto, ricorre il 67° anniversario del lancio della bomba atomica sulla città giapponese di Hiroshima, seguito da quello su Nagasaki il 9 agosto. Il mattino del 6 agosto 1945, dalla superfortezza volante B29 denominata “Enola Gay”, al comando del tenente colonnello Paul Tibbets, viene sganciata la bomba battezzata “Little Boy”, realizzata con 60 kg di uranio 235, mentre quela lasciata cadere su Nagasaki, battezzata “Fat Man” era strutturata sul plutonio. Il numero di vittime dirette fu di circa 200mila persone. Per la gravità dei danni diretti ed indiretti causati dagli ordigni, per le implicazioni etiche comportate dall'utilizzo di un'arma di distruzione di massa e per il fatto che si è trattato del primo e unico utilizzo bellico, i due attacchi atomici sono considerati fra gli episodi bellici più significativi della storia dell'umanità.

Poco prima delle 08:00, la stazione radar di Hiroshima identificò alcuni aerei entrati nello spazio aereo giapponese, probabilmente non più di tre, perciò l'allarme aereo venne ridimensionato (il comando militare giapponese infatti aveva deciso, per risparmiare il carburante, di non far alzare in volo i propri aerei per le formazioni aeree americane di piccole dimensioni).

I tre aeroplani americani erano, oltre all' “Enola Gay”, il “Great Artiste” e il “Boxcar” (che avrebbe operato su Nagassaki tre giorni dopo) ma ve ne era anche un quarto, ironicamente denominato “Necessary Evil” (Male Necessario), con il compito di documentare, attraverso una serie di fotografie, gli effetti dell'arma.

Alle 08:14 e 45 secondi, la bomba “Little Boy” venne sganciata sulla città, programmata per esplodere a 600 metri dal suolo, dopo 43 secondi di caduta. L'esplosione si verificò a 580 metri dal suolo, con una potenza di 13 chilotoni. Circa il 90% degli edifici fu raso al suolo.

 

   

 

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