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F1 – Ferrari, Alonso si racconta

In un’intervista televisiva rilasciata a Giorgio Terruzzi e andata in onda oggi su Grand Prix per la testata televisiva Sport Mediaset, un Fernando Alonso per una volta tenuto distante dai soliti commenti tecnici ha raccontato una parte di sé meno conosciuta, forse più simile alle persone che lo seguono da casa e alle quali da qualche tempo cerca di sentirsi più vicino. “In Australia ho iniziato ad usare Twitter, perché è un modo per essere più vicino ai fan e per fargli scoprire come possono essere una giornata, un allenamento o le sensazioni di un pilota di Formula 1. Penso possa essere anche un modo per lanciare notizie e far sapere cose meno conosciute. Non è né divertente né pesante, è solo un po’ di lavoro in più ogni giorno per fare in modo che la gente conosca il nostro mondo, una nostra giornata normale”. Per Fernando sulla stampa c’è troppo spazio per scoop e dissertazioni tecniche, mentre tante persone forse hanno voglia di soddisfare curiosità più ‘umane’. “Attraverso twitter ho risposto ad alcune delle settemila domande inviate dai fan: loro non vogliono parlare di scarichi soffiati e diffusori, preferiscono sapere cosa fai se hai voglia di andare in bagno prima della partenza, o cosa guardiamo quando abbiamo lo schermo davanti a noi quando siamo nel garage, perché l’immagine che arriva a casa è quella di noi che guardiamo uno schermo ma nessuno sa esattamente cosa c’è in quello schermo. Come tutti ci sono volte in cui non mi sento al 100% perché ho qualche preoccupazione ma questo è uno sport particolare, che richiede il massimo della concentrazione quando sali in macchina e chiudi la visiera”. E, come tutti, Fernando non si sente perfetto: “Tutti i giorni scopri qualcosa di te che vorresti cambiare, la simpatia, l’approccio a certe situazioni, come diventare una persona migliore, un compagno migliore, un fratello migliore, un figlio migliore. Tutti cerchiamo di farlo ma non è facile, non riusciremo mai ad essere perfetti, ognuno avrà sempre le sue particolarità. Con la gente vicina a te, famiglia e amici, cerchi di essere fedele, sempre vicino, sia nei momenti brutti che in quelli belli. Poi sicuramente quando sei un personaggio conosciuto o famoso è ancora più difficile piacere a tutti perché non siamo tutti uguali, ma devi accettare che è cosi e cercare solo di stare bene”. Invitato a commentare la vittoria di Pastor Maldonado nel Gran Premio di Barcellona, Fernando ha dichiarato di non esserne rimasto sorpreso: “Il suo successo ha semplicemente dimostrato che tutti i piloti che sono qui hanno un grande talento, quello necessario ad essere in Formula 1. Maldonado a Monaco ha vinto nella World Series, in GP2, in tutte le categorie in cui ha corso e quindi se anche qui vince la cosa può sorprendere fino a un certo punto perché lui il talento l’ha dimostrato tante volte. In più c’è da dire che questo campionato ha offerto una sorpresa dopo l’altra, non c’è più una macchina dominante o due o tre team che si dividono tutte le vittorie, c’è una possibilità aperta per sei o sette squadre, cosa che non accadeva da anni”.

Si parla anche di Massa, verso cui Fernando nutre stima e fiducia. “Per Felipe non è un momento buono in quanto a risultati, ha avuto gare sfortunate, con pochi punti, ma adesso dobbiamo stargli vicino come squadra, perché anche se siamo da soli in macchina c’è un enorme gruppo di persone dietro di noi non solo qui in pista ma anche in fabbrica dove preparano la macchina. Felipe è in Ferrari da tantissimi anni, è un ragazzo super non solo come pilota ma anche come persona, come amico, come compagno e siamo tutti con lui per supportarlo e sperando che i risultati arrivino”.

La difficile situazione economica che si vive in questo momento nel suo Paese preoccupa Fernando: “Ho tanti amici che non hanno una certezza nel futuro, né come lavoro né come idee o sogni da realizzare, come aprire un negozio o dare forma a iniziative, perché oggi non è facile avere le idee e metterle in pratica. Nella mia posizione è difficile dare consigli perché qualcuno potrebbe aversene a male. Io mi sento privilegiato perché faccio quello che mi piace e in Formula 1 i salari sono buoni, come nello sport in generale. Anche se c’è da dire che fin qui non arrivi con la magia. Raccontavo alla squadra di quando ho fatto una gara del Campionato Italiano di kart a Lecce: mio padre ha guidato da solo per ventitre ore di fila, allora avevo tredici anni. La domenica dopo la gara siamo tornati indietro, altre ventitre ore in macchina passate a studiare perché avevo un esame il martedì successivo. Certo non è un sacrificio enorme ma un esempio di come non si arriva ad avere tutto dal nulla, tutto ha un perché e i giovani devono lottare sempre anche se è un momento difficile.”

Alla Ferrari, la sua famiglia dal 2010, Fernando dichiara di aver sempre dato il 100%. “Dal primo gennaio al 31 dicembre io sono un pilota e do tutto, come lavorare al simulatore, prepararmi fisicamente e motivare la mia squadra. La squadra mi ha dato tutto il possibile, mi ha insegnato tante cose, guida, strategie, approccio alle gare. Da quando sono arrivato ad oggi penso di essere migliorato come pilota e comunicatore ma anche come persona. Adesso basta solo vincere per completare questa cosa bella iniziata nel 2010”.

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