Mario Landolfi, deputato del PdL, è stato ufficialmente rinviato a giudizio con l'accusa di concorso in corruzione e truffa, aggravata dalla finalità di favoreggiamento del clan camorristico dei Casalesi. Il provvedimento è stato disposto dal giudice per l'udienza preliminare Alessandra Ferrigno, su richiesta del pm Alessandro Milita.
Secondo quanto avrebbe stabilito l'accusa, Mario Landolfi avrebbe corrotto un Consigliere del Comune di Mondragone, causandone le dimissioni trenta giorni prima della scandenza del Consiglio Comunale, impedendo di fatto lo scioglimento del Consiglio stesso. Come contropartita, Landolfi avrebbe offerto al Consigliere un lavoro a contratto della durata di tre mesi – per la moglie – al Consorzio “Eco-4”, ed un seggio nella Giunta Comunale. Il reato di truffa riguarda il fatto che la donna avrebbe percepito lo stipendio senza mai presentarsi al lavoro.
La prima udienza è stata fissata per il 9 luglio.
Landolfi commenta: “E' una cosa farsesca, e comunque contro di me non esiste alcuna prova. Personalmente avrei anche potuto avvalermi delle mie prerogative parlamentari e impedire l'utilizzo delle intercettazioni, invece non solo l'ho autorizzate, ma le ho io stesso pubblicate su Facebook. Inoltre sono stato interrogato per circa tre ore ed ho depositato una mia informativa presso la Guardia di Finanza“.