A circa 24 ore da quella che è stata definita la “marcia della discordia”, che si è svolta a Roma, non si placano le polemiche scatenate specialmente sui social network, da Facebook a Twitter, a ormai 34 anni dalla legge 194 che disciplima l'aborto. La contestazione è stata organizzata dal fronte di opposizione con lo slogan “No all'interruzione di gravidanza”. Polemiche soprattutto nei confronti del sindaco della capitale, Gianni Alemanno, che ha deciso di promuovere e sostenere l'iniziativa, sfilando in testa al corteo con la fascia tricolore.
Polemiche soprattutto da parte di Dario Nanni, consigliere del PD: “Il sindaco Alemanno, partecipando alla manifestazione con tanto di fascia tricolore, non rappresenta alcuna adesione né opinione della maggioranza dei cittadini romani, laici e cattolici. La manifestazione è stata espressione di una posizione oscurantista ed estremista, lontana anni luce dalle opinioni dei cittadini. Roma è una città aperta e democratica che non condivide le posizioni oscurantiste del sindaco“.
Nanni acccusa Alemanno di avere strumentalizzato l'iniziativa per i propri interessi elettorali, soprattutto per avere permesso a gruppo neofascisti, omofobi e antisemiti come Forza Nuova e Militia Christi, di sfilare al fianco di istituzioni come “Roma Capitale”. Fra i manifestanti anche esponenti politici fra i quali Maurizio Gasparri, Paola Binetti e Stefano De Lillo.