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Monte Paschi – Quando arrivò Profumo

Da Genova, a Palermo, a Siena, passando per la Bocconi e quindi per Roma. Chi è Alessandro Profumo, attuale presidente del gruppo Monte Paschi Siena?
A Genova nasce nel febbraio 1957 ma l'infanzia la trascorre a Palermo dove il padre ingegnere crea e dirige un'azienda specializzata in elettronica. A Milano arriva nel 1970, per frequentare il prestigioso Liceo Classico Manzoni e l'ancor più prestigiosa Università Bocconi.
Sposato dal 1977, esordisce nel mondo della finanza al Banco Lariano, dove fino all'87 dirige il settore esecutivo. La Laurea bocconiana in Economia Aziendale arriva sempre nell'87, quando decide di lasciare l'ambiente bancario per esercitare nel campo delle consulenze, quindi lo troviamo a dirigere il settore progetti strategici della McKinsey & Co. Successivamente lavora per la Bain – Cuneo e Soci, che oggi è la Bain & Co. e quindi decide di tornaare alle banche ed è direttore centrale del Gruppo RAS.
Il suo nome comincia ad essere conosciuto nell'ambiente, ma la notorietà arriva nel 1994, con la privatizzazione di Unicredit e Profumo in qualità di direttore generale nel '95, quindi amministratore delegato nel '97. Il Gruppo Unicredit nasce ufficialmente nel '98, e Profumo ne assume la guida, dando inizio ad una campagna di acquisizione di istituti di credito minori per finire all'integrazione con la holding tedesca HVB nel 2005. Due anni dopo Unicredit si fonde con Capitalia, operazione che fa di Alessandro Profumo la figura di riferimento di uno dei maggiori gruppi bancari europei.
L'autorevole quotidiano “Il Sole 24 Ore” pubblica la notizia secondo cui per le operazioni finanziarie e le sue capacità, nel 2007 gli viene concesso un emolumento di 9.427.000 euro ed azioni a titolo gratuito per un valore di circa 4 milioni.
A fine 2010 le intricate politiche interne del Gruppo Unicredit e alcune indiscrezioni diffondono voci secondo le quali una parte del consiglio di amministrazione del Gruppo stesso avrebbe voluto “disfarsi” di Profumo, il quale gioca d'anticipo (ufficialmente) e rassegna le dimissioni, nonostante le insistenze di Salvatore Ligresti, uno degli azionisti di maggioranza, che aveva cercato un accordo con la parte tedesca, che passava per essere la meno favorevole alla gestione Profumo, il quale esce dal gruppo “accontentandosi” di un buono uscita di 40 milioni di euro.
Con la fuoriuscita da Unicredit, profumo passa la sponda e diventa vice-presidente di Abi, Associazione Bancaria Italiana, nonché azionista della società editoriale Linkiesta SpA. Intanto viene cooptato dal servizio di sorveglianza dell'istituto bancario russo Sberbank.
Dal maggio 2011 entra nel consiglio di amministrazione del Gruppop Eni e successivamente, dal marzo 2012, la Fondazione Monte Paschi, che gestisce di fatto la Banca Monte Paschi Siena, lo indica alla assemblea dei soci azionisti per ricoprire la carica di presidente in successione a Giuseppe Mussari, passato a sua volta alla direzione di Abi.
Sui reali motivi della “antipatia” venutasi a creare tra Profumo e i soci tedeschi, la verità è ancora avvolta nel mistero. Come presidente di MPS Profumo ha assicurato che avrebbe rinunciato allo stipendio di presidente, e subito il senatore Maurizio Gasparri ha precisato che verrà verificato quanto affermato. In ogni caso ci si può fidare: con la liquidazione milionaria concessa da Unicredit non è poi tanto difficile prendere una simile decisione. Una liquidazione scandalosa concessa nonostante l'evidenza di una gestione dagli esiti nel complesso non certo positivi. E questo è un altro mistero.

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