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Romanzo di una strage – Sofri: “Tesi gratuite e assurde”. Tobagi: “Dibattito positivo”

Roma – Uscito venerd' scorso nelle sale, il film “Romanzo di una strage”, com'era prevedibile, ha già fatto nascere un vivo dibattito. Il primo ad aver criticato aspramente l'ultima pellicola di Marco Tullio Giordana è stato Adriano Sofri, ex leader di Lotta Continua condannato proprio per l'omicidio Calabresi. Sofri ha puntato il dito contro le “tesi gratuite e assurde” del film e del libro di Paolo Cucchiarelli a cui il regista si è ispirato. L'ormai 69enne Sofri ha scelto di rispondere alla pellicola attraverso un libro, “43 anni”, il cui titolo ricorda il tempo trascorso dalla strage di piazza Fontana.
L'ex leader di Lotta Continua boccia la tesi del “raddoppio” degli ordigni che causarono la strage: “Uno intenzionato a fare il botto, l’altro a fare morti. Considero questa tesi insensata, e nelle pagine che seguono lo argomenterò – annuncia Sofri – Il film, avendo conservato questa tesi e avendola – grazie al cielo – spogliata dell’attribuzione agli anarchici delle bombe “innocue”, l’ha resa gratuita, dunque ancora più assurda: bombe d’ordine o parafasciste che “raddoppiano” bombe fasciste”.
Di tutt'altro avviso Benedetta Tobagi: “Un film non è la verità, né ambisce ad esserlo” spiega la figlia del giornalista Walter, sostenendo che la pellicola potrebbe essere invece “un buon punto di partenza per avvicinarsi a quella storia”. La Tobagi vede inoltre positivamente la discussione che il film ha aperto sul tema: “Ben vengano le voci critiche e polemiche di chi c'era: danno la misura di quanto piazza Fontana, la morte di Pinelli e Calabresi abbiano diviso l'Italia – dichiarato – Dobbiamo a chi ha avuto il coraggio di fare questo film un dibattito vivace come non lo si vedeva da anni”.

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