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Web tax, reddito di cittadinanza, flat tax, ncc e pensioni: tutto quello che c’è da sapere sulla manovra

Web tax, reddito di cittadinanza, flat tax, ncc e pensioni: cosa cambia nella manovra

È scaduto oggi alle 13 il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti alla Manovra, in commissione Bilancio della Camera. Il ddl, approvato nella notte di sabato scorso, 22 dicembre, con il voto di fiducia del governo tra le proteste delle opposizioni, è sotto esame della V Commissione di Montecitorio dalle 10.30 di questa mattina. La lettura della commissione sarà flash perché il provvedimento è atteso in aula, per la sua approvazione definitiva, già da domani, 28 dicembre, per ricevere l’ok finale entro sabato 29 dicembre. L’approvazione definitiva della Manovra avverrà, ci si auspica entro e non oltre il 31 dicembre, in caso contrario – senza una legge finanziaria – l’Italia entrerà in esercizio provvisorio.

Preso atto delle polemiche delle opposizioni per presunte violazioni costituzionali, quali sono le modifiche apportate alla legge di bilancio da questo maxi emendamento? Ad una veloce lettura, i punti chiavi della norma interessano la Webtax, il reddito di cittadinanza e quota 100, la flat tax per i pensionati che dall’estero tornano a vivere al Sud, il blocco delle assunzioni della Pa. Non si ha più traccia del regolamento per gli Ncc, stralciato all’ultimo minuto e pronto a trasformarsi in un apposito decreto.

Analizziamo ora il testo nel dettaglio:

Reddito di cittadinanza e quota 100. Nel maxiemendamento sono stati confermati gli stanziamenti per le principali misure del governo seppur con qualche riduzione: per il reddito di cittadinanza sono previsti 7.100 miliardi nel 2019; 8.055 nel 2020; 8.137 nel 2021. Per l’anticipo pensionistico invece 3.968 milioni nel 2019, 8.336 nel 2020, 8.684 nel 2021.

Flat Tax per pensionati al Sud. I pensionati residenti all’estero da almeno 5 anni, e che scelgono di trasferirsi nel Sud d’Italia, potrebbero usufruire di una flat tax al 7%. La tassa piatta per i pensionati che tornano verrebbe applicata per cinque periodi d’imposta. Condizione vincolante? I beneficiari dovranno trasferire la propria residenza in Italia, e in particolare nei comuni con popolazione non superiore ai 20mila abitanti in Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia.

Taglio alle pensioni d’oro. Dal 2019 e per cinque anni arriva il prelievo sugli assegni sopra i 100mila euro. Il taglio sarà pari al 15 percento per la parte eccedente fino a 130mila euro, al 25% per la parte eccedente dai 130mila ai 200mila, per il 30 percento per la parte eccedente i 200mila fino ai 350mila, per il 35 percento per la parte eccedente i 350mila fino a 500mila e al 40 percento per la parte eccedente i 500mila.

Indicizzazione pensioni. Previsto il ‘raffreddamento’ dello schema di indicizzazione dei trattamenti pensionistici più elevati. Per 3 anni sarà tagliato l’adeguamento delle pensioni oltre i 1.522 euro al mese (3 volte il minimo). L’indicizzazione piena ci sarà solo per le pensioni fino a 1.522 euro. Poi sono previste sei fasce di tagli: l’adeguamento sarà riconosciuto al 97% per quelle tra tre e quattro volte il minimo; al 77% per quelle tra quattro e cinque volte il minimo; al 52% per quelle tra cinque e sei volte il minimo; al 47% per quelle tra sei e otto volte il minimo; al 45% tra otto e nove volte il minimo, e, infine, al 40% sopra nove volte il minimo.

Iva. Gli aumenti Iva, disinnescati per il prossimo anno, torneranno però nel 2020 e 2021. Se non venissero trovate le risorse scatterebbero aumenti per 23 miliardi complessivi nel 2020 e quasi 29 miliardi nel 2021, con l’aliquota intermedia dell’Iva che passerà dal 10 al 13% dal 2020, mentre l’aliquota ordinaria dal 22 al 25,2% nel 2020.

Saldo e stralcio. Confermato il ‘saldo e stralcio’ per i contribuenti in difficoltà, anche per il mancato versamento dei contributi previdenziali. La misura riguarda le cartelle ricadenti nel periodo dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. Il pagamento ridotto è modulato in base all’Isee: 16% per i redditi fino a 8.500 euro; 20% fino a 12.500 euro; 35% fino a 20mila euro.

Web Tax. Arriva l’imposta al 3% sui servizi digitali per le imprese che vendono online, forniscono pubblicità e trasmissione di dati. Si applica ai ricavi “ovunque realizzati” di quelle aziende che “hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni e che hanno un ammontare di ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali non inferiore a 5,5 milioni di euro”.

Assunzioni Pa. Per l’anno 2019, le assunzioni a tempo indeterminato della Pubblica amministrazione slittano al 15 novembre. Lo slittamento riguarda la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri, gli Enti pubblici non economici, le Agenzie fiscali e le Università.

Bonus auto e motorini elettrici. Dal 1 marzo 2019 al 31 dicembre 2021 sono previsti incentivi per l’acquisto di automobili poco inquinanti, ibride o elettriche fino a 50mila euro. A chi acquista un veicolo, anche in locazione finanziaria, e immatricola in Italia, è riconosciuto un bonus che nel caso di rottamazione, può avere due valori: 6mila euro per auto che inquinano da 0 a 20 grammi di CO2 per km percorso oppure 2.500 euro dai 21 ai 70 grammi di CO2. In assenza di rottamazione, l’incentivo è di 4mila euro per la prima fascia (ad inquinamento quasi zero) e di 1.500 euro per la seconda fascia (da 21 a 70 grammi). Arrivano anche incentivi fino a 3mila per l’acquisto di motorini e scooter elettrici o ibridi. Il contributo sarà pari al 30% del prezzo di acquisto e viene riconosciuto a chi rottama un mezzo di categoria da euro 0 a euro 2.

Ecotassa. Fatte salve le utilitarie, si dovranno pagare 1.100 euro per le macchine che inquinano da 161 a 175 grammi di CO2 per chilometro percorso, 1.600 euro dai 176 ai 200 grammi di CO2 per km, 2mila euro da 201 a 250 grammi di CO2, e 2.500 euro per soglie superiori a 250 grammi di CO2.

Imu sui capannoni. Resta al 40% la deducibilità Imu per i capannoni industriali. Nonostante le dichiarazioni del vicepremier e ministro del lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, che durante l’incontro al Mise dello scorso 11 dicembre con gli imprenditori aveva rivelato l’intenzione del governo di portare al 50% lo sgravio.

Assunzioni università. Slittano al 1 dicembre 2019 – e non al 15 novembre come per la Pa – le assunzioni a tempo indeterminato delle università. Sono però esclusi dal blocco i ricercatori il cui contratto scade prima del 1 dicembre che potranno essere assunti come professori associati nel corso del 2019. Inoltre viene disposta l’assunzione straordinaria di mille ricercatori.

Tagli all’editoria. I contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici sono progressivamente ridotti fino alla loro abolizione. Nel 2019 il taglio è del 20% della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro; nel 2020 del 50% della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro; nel 2021 del 75% della differenza tra l’importo spettante e 500 mila euro.

Droga nelle scuole. Saranno investiti sette milioni di euro in tre anni nel “Fondo per la prevenzione della dipendenza da stupefacenti” da utilizzare in progetti di sensibilizzazione nelle scuole.

Bolkestein e proroga balneari. Le concessioni delle aree di demanio marittimo per finalità residenziali e abitative, hanno durata di quindici anni a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge: escluso quindi il comparto balneare – resort inclusi – dall’applicazione della Bolkestein.

Mobilità e disabili. Cinque milioni di euro per l’istituzione di un fondo per l’accessibilità e la mobilità delle persone destinato alla copertura finanziaria di interventi finalizzati all’innovazione tecnologica delle strutture, contrassegno e segnaletica per la mobilità delle persone con disabilità.

Operatori socio sanitari senza titolo. Ha fatto molto discutere la deroga alla legge 42/99 che regola l’accesso agli ordini professionali di fisioterapisti, tecnici di laboratorio, logopedisti, ostetriche. Dal 2019 l’iscrizione sarà consentita anche a professionisti senza titoli che abbiano lavorato, nell’arco di 10 anni, almeno per 36 mesi.

Fondo vittime di femminicidio. Il Fondo per le vittime del femminicidio verrà varato ma con una dotazione di 5 milioni, la metà rispetto alla decina proposta da Forza Italia.

Contributi Inail. Confermato lo sgravio sui contributi Inail a carico delle imprese. Si partirà da 410 milioni di euro per l’anno 2019, 525 milioni per il 2020 e 600 milioni per il 2021.TASSA SUI GIOCHI. Il Prelievo erariale unico (Preu) sale al’1,40%. La percentuale destinata alle vincite (pay-out) è fissata in misura non inferiore al 69 68 per cento e all’84,5 per cento.

Raddoppio Ires per le Onlus. Confermato lo stop delle agevolazioni Ires per enti non commerciali come istituti di assistenza sociale, enti ospedalieri o istituti di istruzione senza scopo di lucro. La tassa tornerà dal 12% al 24%,

Dismissioni. Confermato il piano di dismissioni da quasi 1 miliardo di euro (950 milioni per l’esattezza) nel 2019, seguiti da 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021. Entro il 30 aprile 2019, dovrà essere approvato il decreto per il piano di cessione di immobili pubblici, la disciplina dei criteri e le modalità di dismissione. Il piano dovrà essere aggiornato almeno annualmente.

Doppia soglia per appalti senza gara. Ci sarà una doppia soglia per gli affidamenti degli appalti senza gara, a 150mila e 350mila euro. Nel maxiemendamento alla Manovra presentato dal governo al Senato si prevede che per il 2019, “nelle more di una complessiva revisione del codice degli appalti”, la Pa potrà affidare lavori senza gara d’appalto nelle opere di importo compreso tra 40 mila e 150 mila euro. Tra i 150 mila e i 350 mila euro, invece, sarà possibile procedere “previa consultazione di tre o più operatori economici”.

Iva ridotta su pane e cracker. Iva agevolata al 4% sul pane normale, su cracker e fette biscottate, sul pane ai cereali, contenente semi, erbe aromatiche o spezie.

Seggiolini auto. Un milione di euro anche per il 2020, e non solo per il 2019, per gli incentivi all’acquisto di seggiolini per auto dotati di dispositivi antiabbandono.

Roma: buche e metropolitana.Tornano i fondi per le buche di Roma, su cui sarà possibile impiegare l’esercito. Rispunta la norma, presentata dal M5s, dichiarata inammissibile dalla commissione Bilancio di Palazzo Madama nella precedente formulazione. E’ autorizzata l’assegnazione a Roma Capitale di una dotazione finanziaria pari a 40 milioni di euro per l’anno 2019 e a 20 milioni di euro per l’anno 2020 per interventi di ripristino straordinario della piattaforma stradale della grande viabilità da eseguirsi con il concorso del ministero della Difesa, attraverso l’Arma del Genio dell’Esercito Italiano. Inoltre “è autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 20121, per l’acquisto di mezzi strumentali al ripristino delle piattaforme stradali”. Inoltre è stata autorizzata una spesa di 55 milioni di euro per l’anno 2019, di 65 milioni di euro per l’anno 2020 e di 25 milioni di euro per l’anno 2021 per la revisione progettuale del completamento della Linea C della metropolitana di Roma e per l’acquisto di materiale rotabile relativo alla linea medesima, nonché per interventi di manutenzione straordinaria per le linee A e B della metropolitana di Roma.

Regolamento Ncc. Durante l’esame in commissione Bilancio al Senato, il Governo ha chiesto di stralciare “per problemi di copertura” la norma sugli Ncc che aveva portato a forti polemiche e proteste nei giorni scorsi. Le opposizioni hanno denunciato lo stralcio, a loro parere dovuto proprio alle bandiere bruciate, e non ai motivi tecnici illustrati dall’esecutivo. Quindi Danilo Toninelli, ministro per i Trasporti, ha assicurato: «La norma che il viceministro Rixi aveva concordato con tassisti e rappresentanti degli Ncc verrà inserita in un apposito decreto che verrà varato stasera. Non ci rimangiamo la parola».

E gli investimenti?

Ciò che effettivamente manca in questa nuova manovra sono gli investimenti, il cui ammontare scende drasticamente dai 9 miliardi in tre anni – previsti nel testo originario –  a 3,6 miliardi (- 5,4 miliardi). Nel 2019 il fondo istituito presso il ministero dell’Economia ammonta dunque a 740 milioni di euro (contro i 2.750 della versione originaria), nel 2020 passa a 1.260 milioni (da 3.000 milioni) e nel 2021 a 1.600 (da 3.300).

 

A cura di Giovanni Cioffi

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