ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Visco (Bankitalia) a RepIdee: “Improponibile e dannoso parlare di uscita dall’euro”

Visco: «C’è è stata una percezione sbagliata da parte dell’opinione pubblica suo ruolo dei controlli di Via Nazionale nelle ultime crisi bancarie»

BOLOGNA – Europa, uscita dall’euro, controlli di Bankitalia, crisi bancarie, misure economiche del nuovo governo Conte. Questi gli argomenti dell’intervista a 360 gradi del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, in occasione dell’evento culturale RepIdee, la Repubblica delle idee, promosso dal quotidiano nazionale La Repubblica, che si tiene a Bologna dal 7 al 10 giugno. «C’è stato un giorno di grande tensione su queste strane interpretazioni su desideri di uscita dall’Euro: di uscire dall’Euro non se ne parla e non se ne deve parlare”, ha sentenziato Visco. Per il governatore un’eventuale uscita dalla moneta comune europea «non e’ solo improponibile ma anche dannosa. Ci sono dei passi in avanti che si possono fare insieme e bisogna essere presenti su questi tavoli, a Bruxelles è presente il governo e noi siamo presenti a Francoforte».

 Visco ha poi ripercorso le tappe del cammino europeo.

«Con la fine della guerra fredda ci sono stati benefici – ha detto il governatore di Bankitalia – l’obiettivo di Kohl e di Ciampi era quello di mettere una pietra sopra i rischi di guerre: abbiamo avuto 70 e più anni di pace e benessere, nonostante le difficolta’ di questo periodo grazie all’integrazione europea. È evidente che questa crisi gravissima che ci ha colpito in 10 anni è la più grave della storia dell’Italia unita, molto di più di quella degli anni ’30; e’ stata pero’ assorbita – ha detto ancora Visco – e c’è anche il rischio che non siano state percepito a fondo le difficolta’ e il pericolo che abbiamo corso. Questa evoluzione che è mancata nella parte politica dell’Europa ha una spiegazione nei grandi cambiamenti che ci sono stati- ha poi aggiunto – che hanno messo a dura prova la capacità di assorbire da parte dei paesi europei e delle opinioni pubbliche di masse di persone che si spostavano». Visco l’ha definita «una massa importantissima: bisogna governare qualcosa che all’epoca non era stato previsto – ha spiegato – quindi la reazione e’ stata quella di difendersi: questo mondo cosi’ diverso vive nell’ansia, perché spariscono lavori e opportunità e c’è chi se ne avvantaggia perché è in grado di dominare la tecnologia. Tutto questo determina una difficoltà a stare insieme – ha concluso il governatore di Bankitalia – questo non soltanto a livello europeo ma anche a a livello mondiale».

Il governatore ha poi difeso i numerosi provvedimenti presi da Bankitalia per affrontare le crisi bancarie che hanno coinvolto alcuni degli istituti nazionali.

«C’è è stata una percezione sbagliata da parte dell’opinione pubblica suo ruolo dei controlli di Via Nazionale nelle ultime crisi bancarie. La Banca d’Italia compie le sue ispezioni nell’ambito delle direttive della vigilanza unica, con i suo ispettori, e tutte le volte che c’è un’ipotesi di reato viene comunicata alla magistratura competente». Visco ha poi chiarito che «la magistratura ha i poteri giusti, noi non siamo un organo di polizia, siamo un organo di sorveglianza e questo riguarda le operazioni di raccolta e di credito e anche l’unità di informazione finanziaria che è sempre dentro la Banca d’Italia, la quale non interferisce direttamente su coloro che finanziano il terrorismo, fanno riciclaggio, ma si rivolge direttamente alla magistratura e alla guardia di finanza». Proprio su questo punto, a suo dire, «c’è una percezione errata». «Abbiamo comunque imparato varie cose – ha precisato – e quella più importante è che anche la vigilanza più attenta puo? correre rischi nel caso si mettano in atto attività di natura illecita”. “Il caso di finanziamento diretto da parte di una banca che invita ad acquistare azioni per far crescere il proprio capitale – ha detto riferendosi alla vicenda della popolari venete – è tipico e noi ovviamente siamo stati molto chiari nel chiedere a queste banche di rispettare le regole». «Se poi non le rispettano – ha aggiunto – noi dobbiamo andare a denunciare questi comportamenti una volta che vengono rilevati».

Infine non poteva mancare una domanda sul nuovo governo e le prospettive di riforma fiscale: «Il sistema tributario – dice Visco – va rivisto. Ma ci vuole tempo. È una buona cosa ridurre le imposte più distorsive, così come il reddito di cittadinanza è positivo per proteggere i più deboli. Serve una riforma fiscale, ma attenzione al modo con cui si interviene».

A cura di Giovanni Cioffi

Facebook