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Violenza sulle donne, dalla Regione gli aiuti per il reinserimento lavorativov

 

GENOVA –  Nel 2018 i centri antiviolenza della Liguria hanno preso in carico 733 donne. Di queste, 279 (pari al 38%) hanno dichiarato di avere subito forme di violenza economica, e 228 non percepiscono un reddito (183 sono disoccupate e 45 studentesse). Parte da questi dati, e dalla necessità di aiutare le vittime ad avere indipendenza economica, la misura presentata dalla Regione Liguria, per supportarne l’inserimento lavorativo attraverso contributi, circa 130 mila euro, per sostenere il loro inserimento lavorativo. I fondi serviranno a sostenere contratti di assunzione per le donne che seguono un percorso in uscita dalla violenza.

“La mancanza di indipendenza economica è spesso uno dei fattori che ostacola l’uscita da situazioni di violenza domestica – spiega Ilaria Cavo, assessore alle Pari Opportunità di Regione Liguria – e per questo, dopo avere sostenuto l’indipendenza abitativa ora la scelta è quella di incentivare contratti che garantiscano un reddito e ridiano fiducia in sé stesse e speranza nel futuro”. Si tratta di contratti a tempo determinato e indeterminato e i tirocini e i contributi saranno assegnati in base alle tipologie di assunzione.

Ovviamente più lungo è il contratto e più alto sarà il finanziamento – spiega Cavo – e questo ci permetterà di aiutare da un minimo di 30 persone, nel caso fossero tutti contratti a tempo indeterminato, a un massimo di 130 persone. Valuteremo l’efficacia e la risposta a questa misura per decidere come proseguirla con ulteriori fondi anche nel 2020. Abbiamo coinvolto le aziende, tutte le parti datoriali, gli ordini professionali e le associazioni di categoria per far conoscere la misura e renderla così più efficace”.

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