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Vietato l’ingresso a calciatore di colore: locale chiude per razzismo

Non fanno entrare l’ex calciatore Pietro Braga: locale chiuso per razzismo dalla questura.

Domenica sera l’ex calciatore Pietro Braga,18 anni, si presenta all’ingresso di un locale, ma viene invitato ad andarsene. “Oggi non facciamo entrare persone di colore”, gli viene spiegato.

Il ragazzo è andato subito a denunciare l’accaudo ai carabinieri. Dopo questa comunicazione, gli addetti alla sicurezza lo avrebbero portato via. Il motivo? In seguito a dei furti nel locale, le persone di colore non sono più le benvenute.

In seguito a questo episodio, il questore di Venezia Maurizio Masciopinto ha deciso di chiudere il locale per due settimane.

Il Cayo Blanco di Sottomarina non è nuovo ad episodi del genere. Anche il King’s di Jesolo è stato chiuso “per escalation di episodi razzisti e violenti ai danni dei clienti”.

Dal locale le parole di Braga vengono smentite: non è vero niente. L’avvocato di Braga, Barnaba Busatto ha spiegato che: “Pietro ha chiamato la mamma che lo ha raggiunto e ha telefonato a me. Ho chiesto di passarmi i buttafuori per spiegare loro che non potevano farlo ma non mi hanno voluto parlare. Il giorno dopo abbiamo sporto denuncia perché episodi di questo genere non si ripetano”.

Mentre le indagini proseguono, sabato scorso, nello stesso locale, un 43enne “è stato prima spintonato fuori dal locale e, a seguito della sua reazione, violentemente colpito dai buttafuori con calci e pugni che gli hanno causato la frattura del perone e della mascella”. L’uomo è stato dimesso con una prognosi di 30 giorni.

Considerando altri episodi di violenza, Masciopinto ha ritenuto doveroso chiudere il locale per due settimane. Lo stabilimento rimarrà aperto.

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