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Venosa è candidata come Capitale Italiana della Cultura 2021

Zullino (Lega): “Una preziosa opportunità non solo per la comunità venosina ma per l’intera Lucania.”

“Venosa (Potenza) è tra le 44 città che si contenderanno il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2021”. Lo rende noto il presidente della Quarta commissione consiliare permanente della Regione, Massimo Zullino (Lega) che aggiunge: “La città Capitale Italiana della Cultura 2021 verrà scelta entro il 10 giugno, quando la giuria indicherà pubblicamente al ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo la candidatura più idonea da formalizzare con delibera del Consiglio dei Ministri”. “Il titolo, istituito dal ministro Dario Franceschini con la legge Art Bonus nel 2014, è conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del programma presentato. I dossier, da presentare tassativamente entro il 2 marzo 2020, verranno esaminati da una giuria di sette esperti di chiara fama per arrivare entro il 30 aprile alla selezione di un massimo di 10 progetti finalisti da invitare in audizione”, spiega ancora Zullino.

“Venosa, patria del poeta latino Quinto Orazio Flacco e del madrigalista rinascimentale Carlo Gesualdo Da Venosa – dice – è uno dei borghi più belli d’Italia. Da venosino sono orgoglioso di questa candidatura in quanto ogni monumento, ogni strada, ogni vicolo della città di Venosa è espressione della cultura che, nei secoli, ha permeato la città oraziana, dando vita a gioielli artistici e architettonici di inestimabile valore”. “Ho parlato con il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi – continua – il quale mi ha confermato la disponibilità e il sostegno della Regione. Ringrazio il presidente per aver accettato il mio invito. Siamo già operativi per coordinarci sui lavori dei prossimi mesi”. “Sono certo – conclude Zullino – che questa scelta possa rappresentare una preziosa opportunità non solo per la comunità venosina, ma per l’intera Lucania. Ritengo necessario che tutto il territorio lucano possa, attraverso i diversi soggetti istituzionali che lo rappresentano, fare sistema e dimostrarsi coeso nel raggiungimento del traguardo”.

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