Venezia sarà la prima città europea ad avere un referente Airbnb.

La scelta di aprire una sede fisica di Airbnb suona come lanciare una sfida al comune di Venezia. Soprattutto, dopo la psinosa questione della tassa di soggiorno.

«Dopo molte riflessioni abbiamo deciso di volerci immergere completamente nel tessuto della città e di conoscerne la complessità. Per questo cerchiamo una persona che ci rappresenti stando sul posto». Queste sono le dichiarazioni rilasciate dall’azienda in merito.

Ma non finisce qui. Infatti, la sede principale rimarrà a Milano, quella di Venezia lavorerà in autonomia. Lo scopo del nuovo community organizer, come si dice in gergo, sarà parlare con le associazioni, cercare un dialogo con i cittadini. Insomma, immergersi nell’esperienza della laguna per dare ai futuri ospiti un’esperienza con tutti i confort richiesti.

Inoltre, è intervenuto anche Alessandro Tommasi, Public Policy Manager di Airbnb Italia. «Nelle altre città i rapporti avvengono con enti che si occupano di turismo».

Ma Venezia è un altro discorso. «Qui a Venezia la discussione sul turismo è più avanzata e più partecipata, anzi direi che tutta la città partecipa attivamente e questo avviene solo a Venezia, in nessun altro luogo. Sentiamo quindi la necessità di avere una persona presente qui sempre, che diventi un interlocutore stabile con le associazioni e anche con il Comune».

Resta ancora da risolvere il problema della riunione con il Comune. Da quanto risulta, infatti, ancora non sarebbe avvenuta.