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Vandali occupano il giardino di via dei Montecchi

Situazione di degrado segnalata da numerosi cittadini

TRIESTE – Il giardino in via dei Montecchi a San Giacomo, non è più lo stesso a causa di numerosi atti di vandalismo dei quali sono responsabili alcuni giovani ragazzini. In passato erano già stati segnalati diversi bivacchi notturni. Adesso la situazione è degenerata. Si tratta di una vera e propria “occupazione” da parte dei giovani vandali. I giochi per bambini sono stati gravemente danneggiati dalla gang di giovani bulli. Questi non si fermano davanti a niente, facendo ricorso anche alla violenza pur di presidiare quello che ormai considerano come il loro territorio. Una donna ha più volte segnalato il caso alla Polizia locale.

Queste le sue parole:

“Ogni sera, dalle 18 alle 22 più o meno, al giardino di via dei Montecchi bivacca un gruppetto di circa 10-15 ragazzini che distrugge tutti i giochi per bambini che sono stati appena rimessi. Qualche sera fa una signora ha detto loro di far piano, ma questi hanno iniziato a rispondere verbalmente, lei si è avvicinata e si è presa due o tre spintoni, fino a quando io non ho iniziato a urlare e sono entrate altre persone, che per fortuna erano di passaggio. Spero che diffondiate questa segnalazione e che arrivi alle orecchie e agli occhi giusti. Trieste deve restare una città sicura»”.

La Polizia locale ha deciso di intensificare i controlli, in quanto i bivacchi notturni sono all’ordine del giorno già dallo scorso anno. E numerose sono le segnalazioni di degrado e sporcizia (resti di cibo, mozziconi di sigaretta, bottiglie) e l’impraticabilità dei giochi per bambini, già più volte usati come panchine. Il segretario provinciale di Ar, Fulvio Serbo, aveva denunciato il vandalismo più volte segnalato dai residenti del quartiere, infastiditi dagli schiamazzi, dall’immondizia e dalla musica ad altissimo volume. Per il momento le decisioni della Polizia non stanno portando frutto. La gente sta pensando di agire da sola usufruendo di un sistema di videosorveglianza.

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