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Vaccino anti covid made in Milan: la lombardia prova ad ottenere una licenza per la produzione

Parola d’ordine: autarchia. La Lombardia sta coltivando, neanche troppo segretamente, il sogno di produrre “in casa propria” il vaccino anti covid, anche e soprattutto per non dover dipendere più esclusivamente dalle forniture della case farmaceutiche, che hanno già fatto slittare di giorni la fine della fase 1 a causa dei ritardi nella consegna delle dosi.

A lanciare l’idea, durante la commissione sanità al Pirellone di mercoledì mattina, è stato Michele Usuelli, consigliere regionale di +Europa e di professione medico neonatologo. “Mi permetto di segnalare che, sia al livello nazionale ma anche regionale, ritengo che ci sarebbe una cosa interessante da fare con Pfizer e Moderna – ha spiegato il dottore -. E cioè adoperarsi, candidando magari la Lombardia, per un accordo con queste aziende in modo da avere una licenza, in deroga al brevetto, per produrre noi in maniera autarchica questo vaccino”.

Il progetto di Usuelli è chiaro: il Pirellone dovrebbe – come previsto dalla legge – chiedere alle case farmaceutiche che finora hanno scoperto il vaccino di avere una deroga per poter produrre direttamente le dosi in autonomia.

L’assessore al welfare, Letizia Moratti, pur sottolineando le difficoltà del processo di autorizzazione, non ha spento i sogni del consigliere di +Europa, definendo “utile” il suo “suggerimento”. “Lo ringrazio per il tema sollevato che riguarda la licenza per produrre qui in Italia”, ha spiegato la vicepresidente regionale, aggiungendo che “come il consigliere Usuelli sa, abbiamo due tipi di licenze, facoltativa e obbligatoria che serve per superare il vincolo di brevetto e che deve avere assenso dalle ditte già produttrici”.

“Non è un percorso facile, perché c’è complessità nella produzione, c’è necessità di apparecchiature speciali e di competenze – ha comunque ribadito la Moratti -, ma è sicuramente un suggerimento utile. Lo sto analizzando”. Lei stessa ha poi aggiunto di non voler dire nulla di più: “Anticiperei un percorso non ancora iniziato”, ha detto in conclusione, garantendo però di “condividere” il tema posto da Usuelli e “di riservarsi di analizzarlo nel modo più puntuale possibile”.

 
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