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Vaccini, resta elevata l’efficacia su ricoveri e decessi

 

L’efficacia vaccinale “resta elevata” nel prevenire l’ospedalizzazione (91%), il ricovero in terapia intensiva (95%) o il decesso (91%) con variante delta prevalente.

Diminuisce l’efficacia nel prevenire qualsiasi diagnosi sintomatica o asintomatica di Covid-19 nelle persone completamente vaccinate passando dall’89%, durante la fase epidemica con variante alfa prevalente, al 75% durante la fase epidemica con variante delta prevalente.

In aumento il numero di casi tra gli operatori sanitari come nel resto della popolazione.

In particolare nell’ultima settimana – si legge nel documento esteso sull’andamento dell’epidemia in Italia pubblicato oggi dall’Istituto superiore di sanità (Iss) – si osserva un aumento sia del numero di casi diagnosticati tra gli operatori sanitari (641 contro 537 della settimana precedente) che nella popolazione generale; la percentuale di operatori sanitari rispetto al resto della popolazione rimane stabile al 3,6%.

Negli ultimi 30 giorni in Italia si osserva una maggiore incidenza di casi diagnosticati in persone non vaccinate. Lo scrive l’Iss nel documento esteso sull’andamento settimanale dell’epidemia.

“In una fase di recrudescenza del virus come quella a cui stiamo assistendo a livello europeo in questo momento, è giusto accelerare sulla somministrazione dei richiami. Ieri sono state superati i 2 milioni di terze dosi somministrate”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenendo al XIX convegno di diritto sanitario in corso di svolgimento a Milano.

“Abbiamo evitato grazie alle misure di prevenzione e adesso ai vaccini la grande ondata, quella che avrebbe saturato gli ospedali, li avrebbe congestionati, avrebbe fatto molti morti non solo a causa del Covid direttamente”. Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione al ministero della Salute, in un passaggio del suo intervento al Festival della Scienza Medica in corso a Bologna. In Italia c’è stata una “campagna vaccinale veramente di successo”, tra i diversi Paesi europei, ad esempio, “siamo andati meglio della Germania”, ha aggiunto. “Mediamente le coperture sono piuttosto elevate, ci avviciniamo al 90% di persone” che hanno fatto “la prima dose”.

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