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Una condanna per il tentato omicidio di Yusupha

Condannato a 12 anni di carcere Emanuele Rubino

PALERMO – Emanuele Rubino è stato condannato a 12 anni di carcere per il tentato omicidio di Yusupha. I fatti risalgono all’Aprile del 2016. Quel giorno l’uomo attraversò via Maqueda con una pistola in pugno. Una volta raggiunto, aprì il fuoco contro un giovane gambiano con il quale aveva litigato pochi minuti prima. I giudici della quarta sezione del Tribunale di Palermo hanno ora emesso la condanna. Il fratello dell’imputato, Giuseppe, è stato invece assolto per mancanza di prove. Entrambi sono stati difesi dall’avvocato Miria Rizzo. Il pm Vittorio Coppola aveva chiesto per i due fratelli 16 anni di reclusione.

Gli investigatori hanno potuto ricostruire i fatti grazie alle testimonianze della vittima, il 21enne Yusupha Susso, e alle telecamere di videosorveglianza della zona. Il giovane aggredito, fu ricoverato in ospedale e messo in coma farmacologico per sei giorni, in quanto il proiettile che lo aveva colpito era entrato ed uscito dalla testa. Secondo le indagini, prima del colpo inflitto al giovane 21enne, ci sarebbe stata un’accesa discussione poi sfociata in lite tra due gruppi di ragazzi. Rubino avrebbe voluto chiarire la sua posizione.

l’ex questore Guido Longo aveva dichiarato: “Ci sono gruppi in questa zona che credono con grande strapotenza di comandare in questo quartiere”. Sono bastati due giorni agli agenti della Squadra Mobile per fermare Rubino che, fortunatamente, non è riuscito a uccidere il giovane gambiano.

“Non permetteremo a nessuno di trasformare un quartiere libero, vivo, che ha voglia di futuro, in luogo di paura e morte”

Yusupa Susso è arrivato a Palermo nel 2013 ed è ospite di un centro di accoglienza. Il suo primo pensiero non appena sveglio andò ai tanti amici che gli erano stati vicini in quei difficili giorni. La Gesap si rese disponibile ad offrire il trasferimento dall’Africa all’Italia ai genitori per consentire loro di riabbracciare il figlio. Tremila palermitani, invece, scesero in strada nonostante la pioggia per manifestare contro ogni forma di violenza.

Oggi, a distanza di 2 anni, arriva la condanna di primo grado contro la quale l’avvocato Miria Rizzo valuterà se presentare ricorso

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