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Un viaggio alla scoperta della pittura ‘en plein air’ della valle ternana

Presso l’infopoint della Cascata delle Marmore, a Terni, è stato inaugurato un museo diffuso e multimediale che porta i visitatori sui luoghi che hanno ispirato plenaristi.

A Terni è stato lanciato un progetto di ‘viaggio’ che accompagna i visitatori nei luoghi che sono stati immortalati dai pittori en plein air tra la fine del ‘700 e inizio ‘800. Gli esponenti di questa corrente, i cosiddetti plenaristi, hanno ritratto gli scenari mozzafiato della valle del Nera, facendola conoscere in tutta Europa. Il Museo Diffuso dei Plenaristi (MDP) si articola in due fasi. La prima è l’itinerario dei plenaristi, un percorso a piedi nei luoghi dove si svolse l’attività di questi artisti: Narni e i suoi dintorni, le rovine del Ponte di Augusto, il lago di Piediluco, il borgo di Papigno e i suoi boschi e infine la Cascata delle Marmore (Belvedere inferiore e superiore).

Nella sede dell’Infopoint-biglietteria del Belvedere inferiore della Cascata delle Marmore, invece, è stato predisposto un allestimento multimediale, composto da due locali arredati scenicamente in cui è possibile visionare filmati su grandi schermi che illustrano l’attività dei pittori Plenaristi nella valle ternana, l’opera del celebre artista Jean Baptiste Camille Corot e la localizzazione dei dipinti nei musei del mondo. L’opera dei plenaristi si compone infatti di oltre 300 opere di 70 artisti provenienti per lo più da Francia, Germania e Fiandre, conservate in musei come il British Museum di Londra, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Musée du Louvre di Parigi e la National Gallery of Art di Washington.

“L’idea fondante del Museo Diffuso dei Plenaristi (MDP) è quella di rievocare e mostrare i dipinti dei pittori en plein air, attraverso riproduzioni fotografiche collocate nei luoghi salienti della valle ternana, esattamente dove gli artisti li realizzarono due secoli fa. L’intento è ricostituire ‘in loco’, almeno in parte, il grande patrimonio di opere attualmente disperso in numerose collezioni private e in circa 70 musei di tutto il mondo. Il visitatore potrà rivivere l’emozione provata dagli artisti. In molti punti infatti il paesaggio è rimasto intatto e mantiene ancora tutta la suggestione e la magia di quell’epoca.”

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