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Un movente passionale quello che ha spinto Andrea De Filippis ad uccidere Maria Tanina Momilia

La confessione è stata supportata anche dalle indagini effettuate e dai riscontri ottenuti grazie ai tabulati telefonici.

Questo è quanto è emerso dall’interrogatorio durato cinque ore effettuato dalla Forze dell’Ordine di Ostia e dalla Procura di Civatevecchia ai danni di Andrea De Filippis: “L’ho uccisa perché la relazione era diventata insostenibile. Me ne dovevo liberare. Non voleva che la lasciassi”.

Un movente passionale, che ha portato il 56enne Andrea, istruttore di karate ed ex poliziotto, ad uccidere Maria Tanina Momilia. L’uomo ha confessato nella mattina di ieri, giovedì 11 Ottobre.

L’uomo ha dapprima soffocato la vittima attraverso una busta di plastica, l’avrebbe poi colpita con uno strumento della palestra e l’avrebbe caricata in auto per poi gettarla nel canale dell’Isola Sacra.

I militari avevano posto mercoledì i sigilli alla palestra, determinante notizia sulla quale forse Andrea si è basato per prendere la decisione di confessare il delitto.

Oltre alla sua testimonianza però, ad incastrarlo erano anche i tabulati telefonici che confermavano dei contatti tra i due.

La donna era sposata con Daniele Scarpati che si è detto del tutto inconsapevole della relazione extraconiugale; dell’istruttore di karate dice che lo considerava come un amico di famiglia, che si sentivano spesso e che si fidava del tutto tanto da iscrivere anche i suoi figli nella palestra. Il giorno di domenica, giorno poi dell’omicidio, Andrea non aveva scritto a Daniele, il quale aveva subito capito che che qualcosa non andava.

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